Matera: inquinamento Jesce-Gravina, parte la procedura di infrazione comunitaria

3 novembre 2015 | 11:17
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Matera: inquinamento Jesce-Gravina, parte la procedura di infrazione comunitaria

Per la fatidica data del 2019 il raddoppio della Strada statale 96 che collega Matera a Bari sarà una realtà, il centro pugliese e l’aeroporto di Palese saranno più vicini. Dubbi sulle chiacchiere di Colamussi- Fal- ci sono ma noi ci auguriamo che la tratta ferroviaria tra Bari e Toritto sia raddoppiata non fosse altro che le risorse utili ci sono; l’abbiamo detto già altre volte che i pugliesi hanno una marcia in più. Si era nel 2012 quando a seguito delle tante manifestazioni messe in campo per evidenziare lo stato comatoso dei torrenti Jesce -Gravina riuscimmo ad interessare organicamente la Regione Puglia che di concerto con la Regione Basilicata, le due Arpa regionali batterono a tappeto la zona e redassero uno scrupoloso report circa lo stato dell’arte. La Regione Puglia capì che così non si poteva andare avanti e deliberò l’adeguamento per 95 mila abitanti del depuratore di Contrada Sgarrone di Altamura e mise anche le risorse utili all’ampliamento. La palla passò ad Acquedotto Pugliese che ha curato un appalto integrato e che ha visto aggiudicataria una impresa molto quotata da quelle parti. I lavori sarebbero dovuti partire a marzo del 2015 ma siccome si è in area protetta, il parco dell’Alta Murgia, sono stati rinviati di 6 mesi- il falco grillaio merita, giustamente, rispetto. La consegna dei lavori è avvenuta il 15 ottobre scorso e l’adeguamento sarà realtà in 12 mesi più altri 6 per gli interventi tecnologici. In poche parole i pugliesi hanno detto: rimbocchiamoci e la maniche e diamoci da fare. In Basilicata si sono dedicati ad osservar le stelle. Si era nel 2012 e dalle parti nostre tutto era ben conosciuto. La funzionalità dei nostri tre depuratori Pantano, Sarra e Lamione non era critica ma andavano adeguati; venne firmato un accordo di programma rinforzato- la parola è bella ma significa che i soldi già stanziati si stavano perdendo- con il Cipe, vennero stanziati 10 milioni di euro per i tre depuratori. A fine 2014 si dovette puntellare, ancora, quell’accordo di programma perchè si rischiava di perdere nuovamente i soldi e si è arrivato al 30 giugno scorso quando la giunta regionale ha adottato i provvedimenti operativi per procedere. Si nominò il responsabile unico per l’attuazione, il soggetto beneficiario ed il soggetto attuatore, la comparse ci sono tutte. Ad oggi non si è mossa foglia e nel frattempo parte anche la ennesima procedura di infrazione comunitaria. A chi dare la responsabilità? Non certo solo alla Regione Basilicata ma anche agli amministratori comunali di Matera ai quali l’inquinamento del torrente Gravina è servito solo quale tema di discussione nelle varie tornate elettorali. Sarebbe bello conoscere con documenti alla mano la data in cui i lavori di adeguamento dei tre depuratori realmente partiranno; conoscere se sono state assunte obbligazioni giuridicamente rilevanti e tempi di consegna dei lavori siamo convinti che tutto questo faccia parte del mondo dei sogni perchè, è molto probabile, che siamo ancora alla progettazione di massima.

Pio Abiusi, associazione Ambiente e Legalità Pio Abiusi Matera