La Basilicata non è disponibile a ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari

30 novembre 2015 | 11:39
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La Basilicata non è disponibile a ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari

La Basilicata non è disponibile ad ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari. ScanZiamo le Scorie esprime soddisfazione per l’incontro di venerdì 27 novembre tenutosi a Scanzano nell’ambito delle iniziative del XII anniversario della protesta, in occasione del giorno in cui venne cancellato il nome di Scanzano dal decreto che individuava in Basilicata il deposito di scorie nucleari. In quella sede abbiamo chiesto un impegno concreto alla Regione e ai Comuni potenzialmente interessati alla collocazione del deposito di scorie nucleari. Visti i sospetti ricaduti su alcuni Comuni lucani che avrebbero dichiarato la loro disponibilità ad ospitare il deposito unico di scorie nucleari, è giunto il momento di giocare a carte scoperte: chiediamo ai Comuni che potrebbero essere ritenuti potenzialmente idonei dalla Sogin per caratteristiche territoriali di approvare una mozione nei consigli comunali in cui si dichiarino non disponibili ad ospitare il deposito. E’ stato chiaro ed univoco l’impegno del presidente del Consiglio della Regione Basilicata Piero Lacorazza e del consigliere regionale Gianni Perrino che hanno promesso di sostenere l’iniziativa di ScanZiamo le Scorie presentando la proposta alla prima conferenza dei capigruppo in regione. L’impegno é stato preso anche dai sindaci dei Comuni che hanno partecipato all’iniziativa: Scanzano, Santarcangelo e Rotondella. I Comuni di Anzi e Craco hanno già deliberato contro l’ubicazione del deposito. Nei prossimi giorni provvederemo ad inviare l’ordine del giorno ai Comuni che non hanno potuto partecipare all’incontro e che probabilmente saranno inseriti nella carta delle aree potenzialmente idonee. Auspichiamo quindi che questi Comuni si attivino coinvolgendo i propri consigli comunali e i cittadini per scongiurare il pericolo di una collocazione di deposito di scorie in zone con potenziale ben diverso dall’essere cimitero nucleare, tenendo alta la guardia come fanno alcuni Comuni dell’area della gravina pugliese che si incontreranno il 3 dicembre per iniziativa degli stessi Amministratori locali ai quali manderemo la nostra proposta