Buone pratiche giudiziarie, al convegno anche il governatore processato per peculato

25 novembre 2015 | 12:52
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Buone pratiche giudiziarie, al convegno anche il governatore processato per peculato

A Matera, domani 26 novembre, va in scena la dimostrazione pratica della mancanza nell’ordinamento giuridico italiano di una vera legge sul conflitto di interesse e, con essa, la consapevolezza che ad alcuni livelli istituzionali mancano una morale sociale e un’etica comportamentale. Anche tra le massime cariche pubbliche! Organizzato dall’Ordine degli avvocati nella Città dei Sassi, capitale europea per la cultura nel 2019, si tiene un convegno il cui titolo è «Avvocatura e magistratura: comune cultura della giurisdizione e “buone pratiche” negli uffici giudiziari». Fianco a fianco a parlare di buone pratiche negli uffici giudiziari troviamo l’inconsapevole vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, al quale nessuno avrà spiegato in quale situazione si andrà a trovare; il presidente della Regione Basilicata (renziano di ferro) Marcello Pittella, accusato di peculato nell’ambito della rimborsopoli lucana, verso il quale è probabilmente in atto un tentativo di riabilitazione pubblica; l’avvocato difensore di Pittella, Emilio Nicola Buccico, già componente del CSM, che, in contenziosi con la Regione Basilicata, un anno difende il governatore e un altro anno difende il padre, Domenico Pittella. Come ciliegina sulla torta di questo grave e scomodo esempio di cattiva pratica istituzionale, tra i relatori troviamo anche Lanfranco Vetrone, presidente del Tribunale di Potenza, luogo dove si sta tenendo il processo per il reato di peculato del governatore Pittella. Non sappiamo quanto sia ironicamente involontaria questa riedizione conviviale del vecchio film del 1957, “Guardie e ladri”, di Monicelli, che a Matera, sul tema delle buone pratiche giudiziarie, mette insieme chi deve giudicare con chi deve essere processato, o se non sia addirittura un atto di arroganza politica. Ma in questa grave mancanza di tatto e di educazione civica da parte di magistrati e avvocati, anche la scelta fisica del luogo dove si tiene questo convegno è oltremodo inadatta. Essendo il capoluogo lucano la città del Procuratore capo della Repubblica, Celestina Gravina, pesantemente censurato per due anni consecutivi dalla Direzione nazionale antimafia e dalla Commissione bicamerale per la lotta contro le mafie e che, dopo oltre un anno dalla scadenza del suo mandato dirigenziale, è ancora al suo posto. Il Movimento 5 Stelle segnalerà questa incongrua e grave situazione con un documento indirizzato al CSM e alla Commissione Parlamentare Antimafia.

Vito Petrocelli, Luigi Gaetti Senatori Movimento 5 Stelle