“Pittella e Luongo sono come Ceausescu e la moglie Elena”

27 ottobre 2015 | 17:40
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“Pittella e Luongo sono come Ceausescu e la moglie Elena”

Pittella e Luongo, con la “pace armata” dichiarata, come riferiscono oggi i giornali, mi richiamano alla mente Ceausescu, con l’immancabile moglie Elena al fianco, chiusi nel loro Palazzo mentre fuori la rivoluzione democratica, quella rumena autenticamente popolare, segnava la loro fine, la fine del regime, e loro erano gli unici a non accorgersene. Pittella, nei proclami sui social, al modico costo di denaro pubblico di 207mila euro, da giorni annuncia che dal nuovo rapporto Svimez la Basilicata sarebbe uscita con il riconoscimento di “traino delle regioni del Sud” e che avrebbe dovuto gridare ai sette venti la sua soddisfazione. Tutto ciò, come sempre è successo, è falso. Non so di quali dati disponesse (anche Ceausescu aveva sempre dai suoi fidi collaboratori dati entusiastici) ma quelli ufficiali di oggi sono un disastro. La Svimez oggi, certifica che nel deludente +0,1% di crescita del Pil del Sud nel 2014, la Basilicata segna ancora un dato negativo dello 0,7% in meno rispetto al 2013 che si somma agli altri dati meno degli anni precedenti. Gli unici dati con il segno più si riferiscono all’export che in un anno cresce di quasi il 10% ma, come sanno anche gli studenti degli Istituti Commerciali per Ragionieri, è solo ed esclusivamente dovuto alla produzione e alla conseguente esportazione delle auto dello stabilimento di Melfi, alle percentuali di occupati (più 1,5%) che è dovuta alla forte decontribuzione per i nuovi assunti (tra l’altro in buona parte con tratti a termine) e al dato dei disoccupati che scende di poco meno di 2 punti percentuali, senza tener conto che i giovani lucani sempre più sfiduciati disertano i Centri per l’Impiego e non si iscrivono alle liste di disoccupazione, al punto che sono quantificati in 44.800 i giovani che non studiano e né cercano un lavoro e nel 33% i laureati che emigrano. La cartina al tornasole del malessere è rappresentata dal 25,5% delle famiglie povere sul totale, dal 61,7% dei lucani che percepiscono al massimo il 40% del reddito medio regionale e dal 34,8% di lucani che percepiscono al massimo il 20% del reddito medio regionale. Tutto ciò mentre nel Palazzo continua l’attenzione sulle postazioni di potere senza accorgersi che, come tutti sanno, il partito del presidente non è più capace di governare. Come si può non accorgersi infatti che il loro leader maximo Renzi sta annullando la Basilicata? Tra i giornali in lettura quotidiana può mai mancare l’Unità che “spara” la notizia in prima pagina? Sono consapevoli i dirigenti del Pd di cosa sta accadendo o sono così ciechi da non accorgersene? Eppure ogni sforzo è teso alla nuova giunta che, dicono i giornali, secondo il patto Pittella-Luongo, nascerà tra poco più di due mesi. Ancora sessanta giorni sprecati rispetto all’urgenza di affrontare tutti i problemi esistenti. I lucani non reagisccno più perché non hanno più fiducia nella politica e non sanno più in chi credere. Si faccia tesoro della “lezione Svimez” che sostiene la necessità di concentrarsi su “una positiva, forte e necessaria discontinuità”, e fa riferimento a quella straordinaria esperienza degli anni ’50-’70, che seppe modificare la struttura sociale ed economica del Paese grazie alla capacità di quella classe dirigente.

Nicola Benedetto consigliere regionale Centro Democratico Basilicata