In Basilicata i poveri possono morire di politica
Siamo tornati indietro di due secoli. La lotta alla povertà è diventata una passerella di sorrisi ipocriti, dove la lotta scompare, la povertà rimane
Sono sconfortato, e anche intellettualmente irritato, dalla proposta di legge del Pd “Contrasto al disagio sociale mediante l’utilizzo di eccedenze alimentari e non”. Questa gente non sa di che parla. Come al solito. Il Consiglio Regionale, scopro ancora oggi, l’ha approvata all’unanimità. La barbarie non ha confini. Nel ventunesimo secolo qualcuno pensa di contrastare il disagio sociale e la povertà, distribuendo gli avanzi alimentari (le eccedenze). Una violenza inaudita nei confronti delle famiglie e delle persone che vivono una condizione economica e sociale indesiderabile. Condizione economica e sociale voluta da chi governa. Ho letto le motivazioni della legge. Ho letto le dichiarazioni di chi l’ha promossa. Emerge una cultura retrograda. Nella migliore delle ipotesi un’incapacità di immaginare un welfare moderno. Nella peggiore, una cultura dell’elemosina e della sottomissione della gente al clientelismo più becero e cinico. Qualcuno pensa davvero che il disagio sociale ed economico si contrasti con un pacco di pasta o con una panella di pane? Siete fuori. Fuori dalla logica e dall’anima. Dovreste vergognarvi. Intanto la Regione non è in grado di varare un nuovo piano sociale regionale. Affida tutto a fantomatiche linee guida che non guidano un bel niente. Pagate alla solita società di consulenza di Milano. Il consigliere Polese nell’esprimere soddisfazione per il voto unanime espresso dal Consiglio ha sottolineato “ l’importanza di questo provvedimento che tende una mano ai più bisognosi e rafforza le politiche di solidarietà e beneficenza”. Il concetto di beneficenza appartiene al secolo scorso. Considerare i poveri come beneficiari di un’elemosina è atteggiamento autoritario, snob, violento. Gli eletti in Consiglio regionale, la Giunta Regionale, il presidente della Regione, dovrebbero dire chiaramente quale welfare stanno immaginando e costruendo. Dichiara Polese: Creare un “Banca del tempo” diviene strumento cardine in un meccanismo che va ad incrociare bisogno, offerta e lavoro. Tutto questo in una ottica diffusa caratterizzata da un profondo segnale di dignità che deve ergersi chiaro, ovviando ad ogni falso e gratuito perbenismo”. Caro Polese, esiste una forma ben più moderna di quella che immagini e si chiama “credito solidale” la Regione Basilicata l’ha approvata nel 1999. Lo sai? No. Perché per voi ciò che conta è la passerella. Il reddito di cittadinanza, fatto bene, no? I servizi sociali ben organizzati e fatti bene no? No. Siete degli incapaci. Dimostratemi il contrario, invitandomi ad un pubblico dibattito sul welfare in Basilicata. In attesa. Anzi niente attesa. Se non lo organizzi caro Polese, lo faccio io, ti invito e vediamo se vieni. E vediamo se viene l’assessore Franconi. E magari vediamo anche se viene il tuo presidente Pittella. Basta con le idiozie. Siete degli irresponsabili.