I “mostri” di Luca Califano in mostra a Napoli

29 ottobre 2015 | 10:17
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I “mostri” di Luca Califano in mostra a Napoli
I “mostri” di Luca Califano in mostra a Napoli
I “mostri” di Luca Califano in mostra a Napoli
I “mostri” di Luca Califano in mostra a Napoli
I “mostri” di Luca Califano in mostra a Napoli
I “mostri” di Luca Califano in mostra a Napoli

Valeria Iacchetti apre le porte del suo studio di tatuaggi” Valyum Tatto”, a Napoli, all’arte contemporanea con la mostra personale, la prima nella città partenopea, dell’artista lucano Luca Califano intitolata “Mostro in Tatto” il 31/10/2015 ore 18,00. “L’obiettivo della mostra- spiegano gli organizzatori- è racchiuso nel significato intrinseco della parola mostro che trova la sua radice etimologica nel verbo latino “monstrare”, dunque il termine indica un prodigio, qualcosa che pur incutendo timore viene osservato con curiosità; esso può assumere sia accezione negativa sia positiva ma è pur sempre l’epifania di una mutazione. Un nuovo inizio, una mutazione di forma e di utilizzo, così come il tatuaggio è una cicatrice impressa nella pelle per testimoniare un fase di transizione e mutazione della propria esistenza, l’arte “mutoide” dei Mutoid West company”segna la rinascita del “west” materiale di scarto. Potremo godere degli schizzi di Valeria Iacchetti, tatuatrice da cinque anni, che ispirandosi al tatuatore Russel Van Shaick dona ai suoi tatuaggi un tocco di ironia colorata e di ilarità dai toni dark. Muovendoci nello studio, arredato con toni e gusto anni 50, si avrà la possibilità di entrare in contatto con la creatività di Luca Califano, artista nato a Potenza nel 1979 diplomatosi all’istituto d’arte, inizia un ricerca artistica ispirandosi al cyber punk e all’arte primitiva. Nel dicembre 2005 entra in contatto con i “Mutoid Waste Company” e realizza, insieme ad essi, opere artistiche con l’utilizzo di materiale di riciclo presso la sede dell’Acta di Potenza, nel febbraio 2006 presso il campo “Mutonia” a Santaarcangelo di Romagna e durante il festival”Rocket”, nel giugno 2006, a Granda. Questo incontro è fondamentale per dare vita a robot sbilenchi, animali mutanti che insorgono contro “l’inutile e perfetta bellezza” cogliendone tutta l’ energia celata dietro “la morte” di questi oggetti , donandogli nuova vita e nuova forma, deridendo lo spreco spietato del “mostruoso capitalismo” e invitando l’osservatore a mettere in moto la propria fantasia e cogliere il messaggio reale: “ogni scarto è un mutare e un mutarsi nel tempo”.