Ai lucani è stata tolta la dignità. E’ l’ora dell’orgoglio

28 ottobre 2015 | 12:05
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Ai lucani è stata tolta la dignità. E’ l’ora dell’orgoglio

Partiamo dal diritto fondamentale alla dignità degli individui. Sappiamo che la dignità è un valore intrinseco e inestimabile di ogni essere umano. Essere umano che merita un rispetto incondizionato, sul quale nessun interesse superiore può imporsi. Guardate che cosa è successo a Villa d’Agri. Un pozzo petrolifero a ridosso del centro abitato, a poche centinaia di metri dall’ospedale. Non so se una violenza così forte esista in qualche altro Paese al mondo dove agiscono i petrolieri. Guardate che cosa succede a Viggiano. Un Centro Olio a valle del paese. E nell’area di Tempa Rossa, dove pare esista una zona franca inaccessibile persino a chi in quella zona ci abita. Strade bloccate, deviazioni di percorsi arbitrarie. Gente costretta a lasciare la propria terra e il proprio lavoro. Il diritto alla vita e all’integritàdella persona. Ogni individuo ha diritto alla vita e alla propria integrità fisica e psichica. Quanta gente si ammala e magari muore per causa dell’inquinamento petrolifero e dalla sciagurata gestione dei rifiuti? Diritto alla libertà e alla sicurezza. Con vasti territori interessati da trivellazioni ed estrazioni, da discariche legali e illegali, quale sicurezza? E quale libertà di autodeterminazione in quelle terre dove il comando è in mano a “interessi superiori”? Libertà di espressione e d’informazione. Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera. Calpestato anche questo diritto, dall’ingerenza delle autorità pubbliche, che hanno occultato e continuano a occultare dati e informazioni. Calpestato dalla prepotenza delle compagnie petrolifere e dalle filiere dei rifiuti, con l’avallo di pezzi della magistratura: “Documenti secretati”, “segreto di Stato”. Pensate all’Itrec di Rotondella. Pensate alla stampa e alla televisione che diffondono dati rassicuranti quando al contrario le informazioni disegnano scenari opposti. Pensate al lago del Pertusillo, all’inceneritore ex Fenice, alle contaminazioni per causa delle attività estrattive. I diritti del bambino.  Le bambine e i bambini hanno diritto alla protezione e alle cure necessarie per il loro benessere. Essi possono esprimere liberamente la propria opinione; questa viene presa in considerazione sulle questioni che li riguardano in funzione della loro età e della loro maturità. L’interesse superiore delle bambine e dei bambini deve essere considerato preminente. Avete mai visto qualcuno chiedere ai bambini che cosa pensano di questa Basilicata petrolizzata e violentata? Abbiamo visto, invece, le compagnie petrolifere fare attività educativa nelle scuole, distribuire gadget e materiali informativi. E la diossina nel latte materno nell’area dell’inceneritore ex Fenice? Il diritto alla salute. Sappiamo tutti come viene calpestato ogni giorno. Inutile dilungarsi. L’elenco dei diritti violati è lungo. Ciò che conta oggi è avere la consapevolezza che i lucani, negli ultimi trent’anni, sono stati espropriati tutti i diritti. Primo tra gli altri il diritto alla dignità.  Bisogna ripartire dall’orgoglio e dall’autostima.