Trivelle: “Ricorso a referendum riporta indietro la Basilicata”

19 settembre 2015 | 17:14
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Trivelle: “Ricorso a referendum riporta indietro la Basilicata”

Il ricorso al referendum porterà la Basilicata e le altre Regioni che sostengono i quesiti referendari contro lo Sblocca Italia verso una sconfitta certa. I Governatori meridionali, tutti del centrosinistra, hanno avuto tutto il tempo per compiere azioni forti nei confronti del Governo. I lucani hanno dato prova di essere capaci di difendere con iniziative più efficaci il proprio territorio. E’ questa la posizione di Nicola Benedetto, capogruppo Cd, spiegata oggi in Consiglio a sostegno della contrarietà al ricorso al referendum. Benedetto ha voluto ricordare le parole di Mons. Superbo in occasione della Festa della Madonna di Viggiano, parole dure – ha detto – contro la politica lucana che ha portato indietro la Regione di cento anni, con le famiglie che non ce la fanno a mantenere i figli e i giovani costretti ad andare via. Il referendum – ha aggiunto – ci fa tornare ancora più indietro, sino al 1870, alla situazione storica che ha preceduto l’unità d’Italia. Il capogruppo Cd, a “riprova” di una questione meridionale che è storica ed attuale, ha letto in aula un passo del libro di Pino Aprile “Terroni”: “non potevamo immaginare che l’Italia faccia pagare le tasse a chi muore di malaria nei Sassi di Matera al pari di chi vive sul lago di Como”. Per Benedetto ci sono difficoltà certe per il raggiungimento del quorum e se pure si dovesse raggiungere ci sono davvero poche possibilità che lombardi, veneti, piemontesi votino a favore della nostra tesi. Ritengo perciò – ha continuato – che i Governatori delle Regioni del Sud quasi tutti del Pd e comunque espressione del centrosinistra dovevano muoversi prima, perché questa operazione del referendum finirà per legittimare il Governo Renzi che vuole ricercare ed estrarre il petrolio dappertutto e ridurre la Basilicata in gruviera. E’ il caso di ricordare quanto è accaduto con la vicenda del sito di scorie radioattive a Scanzano Jonico nel 2003. Allora – ha detto Benedetto – i 100mila di Scanzano sono stati la testimonianza della capacità popolare di autentica autotutela di interessi. Benedetto ha infine sostenuto che in caso di consultazione referendaria “non mi tirerò indietro e sarò in prima linea nella campagna di una battaglia persa in partenza”.