Sito unico scorie nucleari: Italia non sta rispettando normative europee

15 settembre 2015 | 17:48
Share0
Sito unico scorie nucleari: Italia non sta rispettando normative europee

Deposito nazionale per i rifiuti radioattivi, Piernicola Pedicini, come primo firmatario, ed altri tre portavoce eurodeputati del M5s, hanno presentato un’interrogazione alla Commissione europea in cui chiedono di sapere “se è informata sulla gestione delle scorie nucleari italiane e quali misure intende intraprendere per salvaguardare la sicurezza dei cittadini”. Nell’interrogazione, i portavoce del M5s Europa mettono in evidenza che per il rispetto della direttiva europea 70/2011 tutti gli Stati membri della Ue stanno pianificando le misure necessarie per la gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi. Il governo italiano, invece, – viene affermato nel documento parlamentare – nonostante abbia fatto predisporre alla società pubblica Sogin Spa la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) per la localizzazione del sito nazionale di rifiuti radioattivi, e nonostante il progetto sia già al vaglio dei ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo, non sta rispettando tre importanti adempimenti previsti dalla direttiva europea. Primo adempimento non rispettato: l’Italia non si è ancora dotata di un Programma nazionale per i rifiuti nucleari come previsto dall’art. 11 della direttiva. Secondo aspetto: non è ancora in pieno esercizio l’Autorità di regolamentazione competente (Isin). Terza questione: non risulta che l’Italia abbia presentato una relazione sull’attuazione della suddetta direttiva europea così come previsto dall’art. 14. “Abbiamo presentato questa interrogazione – commenta Pedicini – perché anche su un tema pericoloso e delicatissimo come quello della gestione dei rifiuti nucleari il governo Renzi mostra il suo pressapochismo e la sua inefficienza. Tale situazione, – continua il portavoce pentastellato – oltre a generare apprensione tra le popolazioni residenti, nelle zone dove ci sono impianti nucleari attivi o dismessi o dove si ipotizza che potrebbe essere realizzato il deposito unico nazionale delle scorie, potrebbe legittimare la Commissione europea ad intraprendere una o più azioni nei confronti dell’Italia per l’apertura di una procedura d’infrazione. La questione – aggiunge Pedicini -, essendo estremamente complessa e articolata, va affrontata con la massima trasparenza e un ampio coinvolgimento diretto dei territori interessati, considerato che, secondo le norme europee accettate anche dall’Italia, il sito unico nazionale dovrebbe essere attivo entro il 2024”.

Piernicola Pedicini, Portavoce del M5s al Parlamento europeo- Coordinatore della Commissione ambiente e sanità