Potenza, la scuola non apre per tutti

14 settembre 2015 | 08:47
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Potenza, la scuola non apre per tutti

In tutti gli istituti comprensivi della città, per i ragazzi autistici, non udenti e portatori di altre disabilità, le porte si apriranno il 21 settembre.  Non ci sono abbastanza risorse per garantire l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione. In una riunione del 10 settembre scorso con i rappresentanti degli istituti comprensivi, l’assessore alla pubblica istruzione del Comune di Potenza, Percoco, ha dovuto ammettere l’impossibilità di garantire ai ragazzi con disabilità un anno scolastico normale. Infatti, oltre il ritardo di una settimana all’avvio, si annuncia una chiusura anticipata dell’anno scolastico. In una lettera inviata ai genitori il 12 settembre scorso la dirigente dell’Istituto Comprensivo “Sinisgalli” Giovanna Gallo, così, tra l’altro, scrive: “ (…) …l’assessore Percoco ha comunicato che gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione presteranno servizio nelle rispettive scuole a partire dal 21 settembre 2015, assegnando a questa scuola un monte ore che non soddisfa le richieste inoltrate al termine del precedente anno scolastico (…) tale servizio sarà erogato per un periodo inferiore alla durata dell’intero anno scolastico, presumibilmente sino agli inizi/metà aprile, con conseguente privazione dell’offerta formativa, negazione del diritto allo studio e, in molti casi, con pericoli per una sicura permanenza a scuola per l’intera giornata degli alunni che usufruiscono di tale figura professionale”. La dirigente in chiusura invita i politici a predisporre tempestive integrazioni di risorse per garantire il diritto allo studio di tutti gli alunni. Chissà se l’invito della professoressa Gallo sarà accolto. Certo è che in una città finanziariamente dissestata per causa degli sprechi e delle malefatte di una classe politica senza scrupoli, fa davvero rabbia assistere a questo scempio dei diritti. La gente deve riflettere e reagire. La Regione Basilicata e il Comune di Potenza hanno sperperato milioni di euro in opere inutili e costose, in rimborsi non dovuti, in appalti sospetti. E adesso non ci sono gli spiccioli per garantire il diritto allo studio dei ragazzi con disabilità? E’ una vergogna. Trovate quegli spiccioli, non ci sono scuse.