Petrolio: “Bisogna trovare autorevolezza mancata sinora”

19 settembre 2015 | 17:06
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Petrolio: “Bisogna trovare autorevolezza mancata sinora”

Ridurre ad un sì o ad un no ai quesiti referendari la complessa questione del petrolio, l’esperienza fortemente negativa di gestione delle royalties e nel rapporto con lo Stato è a dir poco riduttivo. Il tema centrale è dare alla Regione quell’autorevolezza che sinora è mancata e pensare al futuro della nostra comunità che sinora non ha ottenuto i benefici che si aspettava. E’ questa la posizione de Gruppo di Forza Italia illustrata in aula dal capogruppo Michele Napoli motivando il voto favorevole senza però risparmiare considerazioni e valutazioni critiche sull’operato di questa e delle giunte regionali precedenti. Lo stato di partenza – ha detto – è che non si è mostrata la capacità di farci trovare pronti ad accogliere l’autentica sfida dello sviluppo sostenibile che è l’autentica stella polare del cammino che ci attende. Napoli ha citato un dato significativo: nel 1998 (anno di firma del primo accordo sul petrolio) il tasso di povertà era al 24,6%, nel 2014 è salito al 25,4%. Una classe dirigente che si rispetta – ha detto – deve usare il linguaggio della verità sia perché l’atteggiamento iniziale assunto dal Presidente Pittella nell’ormai famosa conferenza stampa dell’ 1-0 diventato poi 4-0, vale a dire, quelli che sarebbero i goal-risultati dell’interlocuzione con il Governo, trasformati in autentici autogoal, non ha dato autorevolezza e sia per l’incapacità dimostrata per la salvaguardia dell’ambiente, del territorio e della salute pubblica. In proposito, il capogruppo di Fi, tra i ritardi e le grave inadempienze accumulati, ha ricordato che nell’intesa di programma del 1998 c’erano misure ed azioni precise di monitoraggio ambientale che solo 12 anni dopo si è cominciato ad attuare con l’istituzione dell’Osservatorio Ambientale con una spesa di 10 miliardi delle vecchie lire e togliendo all’Arpab ogni competenza e funzione specifici con i risultati che tutti conoscono. Anche sul piano delle infrastrutture, snodo fondamentale per lo sviluppo produttivo e l’attrattività di investimenti, oltre che per favorire la mobilità dei cittadini, i contenuti di intese e protocolli sono rimasti solo sulla carta. Con il richiamo ad una riflessione approfondita rispetto allo scenario geopolitico internazionale che si apre a seguito del calo di quotazione del greggio e alla conseguente riduzione delle royalties, Napoli ha invitato a procedere verso quella svolta richiesta dai cittadini nell’utilizzo delle risorse finanziarie derivanti per pensare al futuro della regione, interpretando il comune e diffuso sentimento dei lucani verso il petrolio, a partire da un protagonismo politico ed istituzionale decisamente più incisivo.