“Pensavo fosse amore e invece era Matteo Renzi”, l’irriverente Natangelo torna in libreria
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Mario Natangelo, irriverente vignettista de “Il Fatto Quotidiano”, torna in libreria il prossimo 22 ottobre con il suo nuovo lavoro “Pensavo fosse amore e invece era Matteo Renzi”. Cosa c’entra Matteo Renzi con l’amore? L’ascesa, i duelli (con l’ormai celeberrimo “smacchiatore di giaguari”) alle primarie del Partito Democratico, l’eliminazione dell’opposizione interna e la presa del potere del rottamatore della politica italiana. E poi una intensa storia d’amore. Un romanzo sull’Italia ai tempi del “renzismo”, una parodia sui trentenni di oggi, sull’intimismo, spesso e volentieri, autoreferenziale del disegnatore frustrato, che vorrebbe parlare d’amore ma invece è costretto a fare i conti con la politica e la vita quotidiana, con Grillo e Berlusconi, con la satira e la gente che vuole ridere ad ogni costo, con Marco Travaglio e Il Fatto Quotidiano, con Vauro e Zerocalcare, con Charlie Hebdo e i morti ammazzati e, soprattutto, con una narcisistica ed egotica caricatura di Matteo Renzi che–come Frankenstein e il suo “mostro” – sfugge completamente al controllo del suo creatore. Tutto questo nella beffarda satira generazionale di Mario Natangelo. Con la prefazione di Marco Travaglio. Nato a Napoli nel dicembre 1985, Mario Natangelo è giornalista professionista. Dal settembre 2009 disegna ogni giorno una vignetta per Il Fatto Quotidiano, oltre a reportage grafici e strisce. Laureando in giurisprudenza, esordisce come disegnatore nel 2007 con L’Unità e, dopo un anno di studio all’estero, si trasferisce a Roma dove attualmente vive e lavora. Ha disegnato per Linus, collabora con Smemoranda e ha realizzato copertine e illustrazioni per molte riviste e case editrici. Ha all’attivo due libri: “Napolitano! Sesso, moniti e Rock’n’roll” (Aliberti editore) e “2012 con Loden” – insieme a Vauro – per Il Fatto Quotidiano. Ha ricevuto il 40° Premio per la satira politica di Forte dei Marmi.