La contabilità creativa dell’Agenzia delle Entrate: 31 milioni ‘estorti’ ai cittadini

8 settembre 2015 | 08:45
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La contabilità creativa dell’Agenzia delle Entrate: 31 milioni ‘estorti’ ai cittadini

Gentile Direttore, Le scrivo per portarla a conoscenza di un episodio increscioso che riguarda il sottoscritto cittadino contribuente e le vessazioni periodiche che sono costretto a subire da parte dell’Agenzia delle Entrate. Nel 2014, precisamente in data 27/ gennaio alle 9:40, presentavo denuncia contro il comportamento dell’Agenzia delle Entrate, per il mancato rimborso di somme a credito (anni 2007-2008), riconosciute dalla stessa Agenzia, ma mai liquidate. Ad oltre un anno e mezzo di distanza, tale denuncia qualche effetto lo ha prodotto: in data 13 agosto 2015 mi sono state notificate ben due cartelle da parte dell’Agente della Riscossione Equitalia Sud SpA. In esse viene riconosciuto il mio credito, ma mi vengono addebitate ben otto sanzioni e mi viene finalmente chiesto esplicitamente se intendo compensare il mio credito (certo, perché verificato anche dalla stessa Agenzia) con i debiti (presunti e incerti, considerata la contraddizione nelle stesse cifre comunicatemi, come viene di seguito illustrato) nei confronti dell’Agenzia delle Entrate: infatti, le suddette cartelle riportano i medesimi codici identificativi delle sanzioni addebitatemi, ma con importi diversi; in altri termini, ad un’unica sanzione corrispondono due importi diversi. Fa eccezione soltanto la prima sanzione, definita in entrambe le cartelle dallo stesso importo; in questo caso, però, credo risulti palese la vera natura di queste sanzioni e la “capacità contabile creativa” da parte dell’Agenzia delle Entrate: ad un debito residuo di 0,00€, corrispondono interessi di mora di 0,01€, una spesa di notifica di 1,55€ e un importo complessivo di 1,56€ (0,00+ 0,01€+1,55€ = 1,56€). Evidentemente l’Agenzia delle Entrate ritiene che esista un numero (la percentuale degli interessi di mora) che moltiplicato per zero (0,00€, ossia il debito residuo nullo) dà un valore non nullo (interessi di mora = 0,01€); probabilmente si tratta di una nuova legge matematica rinvenuta dai geni contabili dell’Agenzia delle Entrate e paragonabile alla scoperta della pietra filosofale in Alchimia e alla dimostrazione della generazione spontanea in Biologia, tale da far rivoltare nella tomba tutto l’universo di studiosi che vanamente hanno inseguito in passato tali chimere. Se a qualcuno la cosa può sembrare uno sgradevole episodio di folklore burocratico dovuto a crassa ignoranza, voglio precisare che simili “artifici creativi” comportano una vera appropriazione indebita nei confronti dei cittadini contribuenti; basta infatti moltiplicare (questa volta in maniera corretta) l’importo di 1,56€ (che sembra irrisorio) per il numero di contribuenti nel nostro Paese (circa 20.000.000) per fare in modo che il sorriso scompaia anche ai più tolleranti: il risultato totale è infatti di ben 31.200.000€ (trentunomilioniduecentomilaeuro), creati (o per meglio dire, estorti) dal nulla. La saluto cordialmente.

Giuseppe Ruggiero, architetto Castelluccio Inferiore