Fanghi sul Basento. Situazione fuori controllo

13 settembre 2015 | 14:47
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Fanghi sul Basento. Situazione fuori controllo
Fanghi sul Basento. Situazione fuori controllo
Fanghi sul Basento. Situazione fuori controllo
Fanghi sul Basento. Situazione fuori controllo
Fanghi sul Basento. Situazione fuori controllo
Fanghi sul Basento. Situazione fuori controllo

Venerdì scorso una fonte attendibile ci segnala un movimento continuo di autobotti e tir nella zona industriale di Ferrandina. E aggiunge, per darci delle coordinate e permetterci di riconoscere 

la zona dove i mezzi sono stati avvistati in movimento, la presenza d’una “recinzione arancione” chiaramente distinguibile qualche centinaio di metri oltre la ex Syndial. E non ci abbiamo messo molto a trovarla perché la recinzione arancione delimita un’area cantiere alla fine d’una strada sterrata che porta proprio sul Basento. Si tratta di un intervento per il “ripristino delle opere consortili danneggiate dagli eventi metereologoci del dicembre 2013”, progetto finanziato con delibera di Giunta Regionale per un importo di tre milioni di euro, eseguito dalla Colgema Group srl con sede a Vallata in provincia di Avellino (foto1). Appena sotto l’area cantierata, in un canale che porta dritto al Basento, sono già ben visibili le tracce di uno sversamento di rifiuti (foto2). A destare l’attenzione è però la quantità di rifiuti sversati. Il canale infatti, presenta tracce di rifiuti per tutta la sua lunghezza, duecento metri sino all’imbocco con il fiume (foto3). Mentre lo percorriamo troviamo qualche pesce morto (foto4). E basta rimestare di poco il fondo che un liquido nero con una puzza terribile riaffiora denso  sul pelo d’acqua (foto5). È un liquido oleoso, con venature rosse e riflessi arcobaleno e una puzza chiara, sembra benzina. Una volta arrivati all’imbocco col Basento percorriamo il fiume in direzione Pisticci ancora per circa duecento metri e ogni tanto, rimestando il bordo del fiume, riscontriamo lo stesso liquido nero come china e oleoso, evidentemente arrivato parecchio oltre il punto di sversamento, qualcosa che rende bene l’idea dei quantitativi lì smaltiti (foto6). Ma qui ci attende un’altra amara sorpresa, perché troviamo un secondo canale che presenta una situazione ancora più grave della prima (foto7). Per tutta la sua lunghezza, si tratta di parecchie centinaia di metri, è intriso di questi fanghi neri e rossi con venature oleose in superficie (foto8). Percorrendolo a ritroso, tornando cioè verso l’area cantierata, a un certo punto si ferma, coperto da conglomerati e pietrisco, in una zona dove ci sono chiari segni di mezzi pesanti. Poco oltre si è formato un vero e proprio laghetto che presenta una patina rossiccia e oleosa in superficie (foto9e10), oltre il quale il canale continua verso l’area cantierata per altri duecento metri, i primi cento dei quali presentano l’identica situazione (foto11), poi il canale va in secca. A noi sembra che il Basento continui a essere usato come una discarica a cielo aperto. E sembra, a vedere i posti e a rendersi conto dei quantitativi di rifiuti sversati, che la situazione sia totalmente fuori controllo. Qualcuno, inoltre, potrebbe spiegare perché in un’area di cantiere, cantiere tra l’altro pagato lautamente con soldi pubblici, è possibile trovare situazioni di disastro ecologico così palesi ed enormi?