Il Governo Renzi continua a giocare sulla pelle del Sud

4 agosto 2015 | 10:53
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Il Governo Renzi continua a giocare sulla pelle del Sud

“Sulla pelle del Sud si gioca con i miliardi promessi da una parte e sprecati dall’altra, sui destini delle comunità regionali come la nostra che attende ancora un “segnale” di Renzi che liquida la lettera di Saviano e il rapporto Svimez con un “basta piagnistei” e furbescamente convoca una Direzione ad hoc del partito per il 7 agosto, ma evidentemente sottovaluta le critiche di pezzi da novanta come il Presidente della Puglia Emiliano ed altri dirigenti lucani del suo partito”. E’ quanto sostiene in una nota Italia Unica, diffusa dal coordinatore Pietro Sanchirico. Per il movimento guidato da Corrado Passera “ad inchiodare il governo alle sue responsabilità sono gli studi sul mancato utilizzo dei fondi strutturali Ue, dopo il pasticcio operato sulle priorità, che rischiano di costare al Paese, e al mezzogiorno in particolare, 12 miliardi di risorse da restituire intatte a Bruxelles. E non di meno sconcerta l’intemerata uscita del ministro Guidi che parla di Piano Marshall da 80 miliardi, tra infrastrutture e industrializzazione, per le regioni meridionali. Basterebbe chiedersi a che punto sono le opere, i cantieri e i progetti da 50 miliardi (veri), sbloccati da Corrado Passera. A volte si fa migliore figura proseguendo il lavoro degli altri invece di inventarsi fantomatici Piani da dopoguerra. E se il Presidente Pittella è convinto che basterà un Ministero ad hoc per risolvere ogni problema – aggiunge Sanchirico – cominci a stringere con il Ministro Guidi sugli impegni in materia d royalties petrolifere non mantenuti. A Lacorazza: non basta un cinguettio a Renzi per fargli cambiare idea. Si può e si deve amare il Sud, che costituisce una risorsa immensa per l’Italia e per l’Europa. E’ arrivato il momento di realizzare azioni forti che portino a risolverne davvero le problematiche di fondo, storicizzate e incancrenite, eliminando quell’approccio assistenzialista rivelatosi fino ad oggi fallimentare. La soluzione ai problemi del Sud potrà venire da modelli di sviluppo economico disegnati intorno alle forze – tante – che le regioni del Sud possono mettere in campo dimenticandosi i tragici errori di modelli importati e insostenibili”.