“De Luca spieghi da che parte ha deciso di stare”

3 agosto 2015 | 11:42
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“De Luca spieghi da che parte ha deciso di stare”

De Luca continua a far riferimento al bene della città. Ma il bene della città è davvero riportare la sinistra al centro del governo cittadino? Restituire al Pd quello che gli elettori avevano legittimamente tolto? Noi crediamo di no! Auspichiamo, invece, che il cambiamento continui a manifestarsi. In alternativa c’è una sola strada, se i numeri del consiglio dovessero dimostrarsi non esaudienti e ovviamente escludendo la sciagura del ribaltone politico: tornare al voto, dare la parola ai potentini. Liberare la città dai cialtroni, dai voltagabbana e dai professionisti delle poltrone. “In merito alla situazione politico – amministrativa del Comune di Potenza ed alla precaria condizione finanziaria e di bilancio, come è noto, fino ad ora, la nostra lista si era astenuta dal fare commenti e valutazioni più propriamente politiche. Tale atteggiamento era dovuto a due valutazioni che non sfuggiranno agli osservatori più attenti. La prima riguardava la genesi del nostro movimento che aveva trovato nella candidatura di De Luca un punto di sintesi. La seconda ad un forte senso di responsabilità rispetto ai problemi della città e alle gravi inadempienze del centro sinistra potentino. Tornando all’attualità denunciamo che l’amministrazione in essere è “monca”. Tre assessorati (Bilancio e Finanze, Ambiente e Pubblica Istruzione) senza guida politica e amministrativa. Praticamente allo sbando. La cosa peggiore è che tale “vacatio” ha vanificato il lavoro dei tre ex assessori che bene avevano operato impostando un prezioso lavoro programmatico. L’allontanamento, in particolare, della Prof.ssa Margherita De Francesco, espressione tecnico politica della nostra Lista, si è dimostrata un grave, imperdonabile errore politico, oltre che di sensibilità personale da parte del primo cittadino. L’ex assessore aveva solo denunciato lo sperpero di denaro pubblico. L’assoluta mancanza di trasparenza nella gestione dei servizi dedicati all’istruzione e, in alcuni casi, la non professionalità di dirigenti (per fortuna pochi) non all’altezza dei compiti assegnati. Non sfuggirà che l’uscita di scena della De Francesco è maturata per una scelta politica del sindaco che anticipava il suo orientamento a spostarsi verso una maggioranza diversa. Dimenticando, De Luca, che le stesse parole, se non più dure, le aveva pronunciate egli stesso dai palchi della campagna elettorale. La lista civica “Per la Città” e la De Francesco rappresentavano e rappresentano, con il consigliere Antonio Vigilante, una fortissima discontinuità con il centro sinistra e con le precedenti gestioni politiche e amministrative che hanno portato la città al fallimento sociale ed economico. Alcune scelte del sindaco ci sono apparse poi di cattivo gusto, ma anche foriere del suo riposizionamento politico. Mai, neanche il centro sinistra più radicale, aveva consentito l’esposizione sul balcone del Palazzo di Città di bandiere di parte, come quella dell’Arci gay. Tale atteggiamento ci appare ipocrita e contradditorio e ci allontana culturalmente dal primo cittadino. La sensazione è che egli voglia compiacere alcuni salotti radical scic e partiti di sinistra che nulla hanno a che vedere con la nostra storia e le scelte che portarono alla candidatura di un uomo come De Luca, che per famiglia e storia personale appariva contro il sistema. Ma passiamo oltre. Come noto il sindaco ha attribuito a se alcune deleghe, aumentando man mano potere e competenze anche in ragione della mancanza di tre assessori. Una delle politiche che gestisce insieme al segretario generale è quella del personale. Le nuove posizioni organizzative sono state assegnate senza le giuste valutazioni, il coinvolgimento dei sindacati e senza valutare l’eventuale impatto economico. Naturalmente non possiamo sorvolare sulla figura di un segretario generale che si è dimostrato “buono” per tutte le stagioni. Ha contribuito con la vecchia amministrazione ha creare dissesto e buco di bilancio. Si è attribuito un lauto premio di produzione per i suoi errori. Ed oggi si veste degli abiti del censore e del risanatore. La Lista Civica aveva chiesto da subito l’allontanamento del segretario. Il sindaco, invece, se lo è messo al fianco come miglior consigliere. Denunciamo questo grave e incomprensibile errore tecnico e politico. Non ci siamo meravigliati, per altro, dell’ultimo clamoroso errore di De Luca. Partecipare ad una riunione di corrente del Pd, al fianco di Roberto Speranza, leader di quella parte della sinistra più nostalgica e statalista. Non ci siamo meravigliati perché da mesi constatiamo questo ondivagare del sindaco fra Pittella, Margiotta, lo stesso Speranza, Polese e vari adepti del correntismo più becero e di potere. Nelle ultime ore continuiamo a registrare gli appelli qualunquisti di De Luca. Il suo rivolgersi solo ai consiglieri esortandoli a scaricare i partiti di provenienza. Dimenticando egli stesso che ciascun consigliere è espressione diretto della democrazia rappresentativa. Nessuno è stato eletto da solo. Soprattutto non è stato eletto da solo De Luca, che era il candidato di una coalizione di centro destra che ha organizzato in maniera militante, con tante centinaia di giovani, di volontari e di associazioni a supporto, una campagna elettorale durissima, capace di animare ed entusiasmare i potentini come non capitava da decenni. Oggi, quello spirito di cambiamento è mortificato proprio da De Luca. Ad ogni buon conto, speriamo che il sindaco non si pieghi definitivamente al sistema di potere del Pd. Ci vogliamo augurare un sussulto di dignità politica e di amore per i valori che sono stati alla base della sua candidatura. Un’ ultimissima considerazione. Il senatore Margiotta in cambio del suo “impegno” parlamentare ha già dettato i nomi della prossima squadra di governo cittadino. Ha chiesto un riequilibrio fra le correnti del Pd, da cui , come noto, per le gravi vicende giudiziarie che lo coinvolgono, è autosospeso. Fra gli altri si parla di Felice Scarano (ex assessore addirittura della giunta Fierro). Praticamente, consentiteci l’ironia, il nuovo che avanza. Incomprensibile il riciclaggio di cui la sinistra è capace quando si tratta di poltrone. Insomma, De Luca continua a far riferimento al bene della città. Ma il bene della città è davvero riportare la sinistra al centro del governo cittadino? Restituire al Pd quello che gli elettori avevano legittimamente tolto? Noi crediamo di No! Auspichiamo invece che il cambiamento continui a manifestarsi. In alternativa c’è una sola strada, se i numeri del consiglio dovessero dimostrarsi non esaudienti e ovviamente escludendo la sciagura del ribaltone politico: tornare al voto, dare la parola ai potentini. Liberare la città dai cialtroni, dai voltagabbana e dai professionisti delle poltrone. Ci sarebbero, come il sindaco sa bene, altri argomenti che riguardano l’agenda sottoscritta da De Luca e dal nostro coordinatore politico Vincenzo Belmonte. Era il 18 giugno 2014. Impegni precisi, scelte nette che attendono ancora risposte”.

Giovanni Buoncristiano Coordinatore cittadino della Lista Civica per la Città-Potenza