“Adriano Pedicini era un uomo serio e al servizio del popolo”

5 agosto 2015 | 17:22
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“Adriano Pedicini era un uomo serio e al servizio del popolo”

Adriano non c’è più. Lo conoscevo praticamente da quando sono nato. Abitava di fronte al mio palazzo a Villa Longo. Negli anni 60 quartiere popolato fino all’inverosimile da bambini con Adriano stesso, membro di una famiglia numerosa di 5 figli. Nel suo portone poi vi era un vero e proprio alveare di bambini ( i Di Gennaro, Tozzi, Perrone ecc.). Un quartiere che replicava quotidianamente le gesta dei “ Ragazzi della via Paal”. Era più grande di me di qualche anno e con lui da piccolo ho giocato si ma non quanto con i suoi fratellini gemelli Nunzio e Luigi a me quasi coetanei. Invece ho avuto rapporti intensi e fitti dialoghi con lui durante la sua attività politica. E’ nella mia mailing list e spendeva sempre un commento benevolo, una risposta una integrazione, alle mie lettere encicliche che mandavo urbi et orbi (continuerò a farlo!). Neofita della politica, durante la campagna elettorale per le comunali del 2007 ebbe l’umiltà e la involontaria “sfrontatezza”, lui candidato come me al comune, di intrufolarsi in una riunione elettorale da me organizzata, perché aveva la sete e la voglia di imparare a fare politica. “Ho bisogno di ascoltare!”; si proprio con queste parole giustificò la sua impertinente presenza in quella riunione! Poi l’ho seguito nel suo impegno politico e la cosa che intimoriva ma che, nello stesso tempo, me lo rendeva vicino e credibile, era la serietà, la virilità e la ieraticità con la quale interpretava il suo impegno politico. Per lui infatti la politica era una vera e propria missione religiosa salvifica per il suo popolo (i Materani), che lasciava spesso poco spazio alla ironia ed allo “scherzo”. Per lui tutto ciò che riguardava la sua città era materia maledettamente seria. Nutriva ovviamente legittime ambizioni ma non aveva problemi a rientrare nei ranghi e ritornare a fare il gregario come era accaduto anche in questa tornata. Era forte, pieno di volontà, giovanile ed energico di aspetto tanto che solo una folgore avrebbe potuto abbatterlo! E proprio quella folgore beffarda e maligna ce lo ha portato via con appresso la sua amata bicicletta. Un appuntamento ineludibile con nostra sorella morte così preciso e puntuale, come se fosse già stato tutto scritto e previsto fin dagli inizi dei tempi in cielo. Arrivederci Adriano. Sicuramente ci re-incontreremo fra il vociare di bambini sul set perenne dei “Ragazzi della via Paal” allestito lì dove tu sei ora, ad immagine e somiglianza del nostro bellissimo quartiere di Villa Longo.

Francesco Vespe