Romaniello su Sblocca Italia: Referendum 5 Stelle solo propaganda

29 luglio 2015 | 13:05
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Romaniello su Sblocca Italia: Referendum 5 Stelle solo propaganda

Se Perrino fa fatica a capire il problema è suo. Che poi proprio lui parli di intervento criptico è tutto dire. Ma stiamo ai fatti. I cinque stelle, come alcuni altri, hanno sempre cercato di mettere il cappello su una manifestazione, quella del 4 dicembre scorso, eterogenea, composta da movimenti, associazioni e comitati che non hanno, giustamente, dal loro punto di vista, mai voluto delegare né riconoscersi in nessuna forza politica. Manifestazione molto partecipata dagli studenti che, appunto, nel rivendicare la propria autonomia non confluirono in nessuno dei due spazi con relativi palchi allestiti nei parcheggi della Regione. Autonomia riconosciuta dal sottoscritto e da altri, ma anche autonomia rivendicata da chi è stato eletto dai cittadini per costruire tutte le condizioni per ottenere risultati veri e non fare solo propaganda. Bene facemmo, con il Consigliere Mollica, da sempre contrari alle estrazioni, a concedere il tempo necessario al Presidente Pittella per trattare il “mantenimento delle prerogative regionali”. Il confronto con il Governo nazionale, pur avendo fatto registrare alcuni risultati quali i 50 milioni di euro fuori dal patto di stabilità o la distribuzione agli Enti locali delle royalties, non modificò il punto centrale, cioè quello del ripristino delle prerogative regionali, cosa che ci portò a proporre, il 29 dicembre, la mozione per l’impugnazione dagli articoli 35 al 38 dello sblocca Italia, che Perrino e Leggieri non votarono. La proposta del referendum, al di la della modalità arraffazzonata con la quale è stato scritto il quesito, fatta ora è solo propaganda, perché, in quanto avanzata prima della decisione della Corte costituzionale sulla impugnativa fatta dalle altre Regioni, porterà queste ultime a non aderire. Ricordo, inoltre, ai grillini che per le trivellazioni in mare c’è già una proposta di referendum popolare avanzata da Civati, su cui come associazioni e movimenti stiamo già partecipando alla raccolta delle firme. Dico ai grillini che a fare i primi della classe non sempre ci si azzecca e troppo spesso porta male, come è avvenuto per altri che prima di loro hanno pensato di farlo. Vorrei, infine, ricordargli che la politica è prima di tutto capacità di costruire proposte ed alleanze, sia sociali che politiche, nonché capacità di mediazione per il bene comune e non per sé stessi o il proprio partito. Sul petrolio e contro lo scippo delle compagnie non servono primogeniture né patenti. Serve l’unità delle istituzioni e delle popolazioni lucane nel rivendicare il diritto a costruire il proprio futuro, pur dentro la consapevolezza che ciò deve avvenire tenendo conto degli interessi generali del paese, che non sono certo quelli delle compagnie.

Giannino Romaniello, consigliere regionale Basilicata (Gruppo misto)