Melfi: esser fuori dall’isolamento significa perdere la dignità

29 luglio 2015 | 18:20
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Melfi: esser fuori dall’isolamento significa perdere la dignità

Il Sindaco della città di Melfi, Valvano, pochi giorni fa, forse consapevole di aver fatto poco nei suoi quattro anni e più di governo della città o forse perché interessato a dare l’avvio ad una campagna mediatica che possa portarlo ad una riconferma della candidatura a Sindaco (è notoria l’avversione del Pd locale) nella prossima tornata elettorale del 2016, ha abilmente “pilotato” il free lance di turno per costruirsi una sorta di botta e risposta tra opposizione e maggioranza. Ciò che ci ha, di più, indignato a prescindere dal metodo e dal fine, è sentire le parole del nostro primo cittadino, secondo il quale stare dalla parte di chi gestisce e detiene il potere conviene! E lo fa citando degli esempi: grazie alla “ricucitura dei rapporti istituzionali con Regione e Governo centrale” Melfi dovrebbe essere destinataria di fondi per la riqualificazione delle Casette asismiche, grazie alla “valutazione positiva” del vice ministro e compagno di partito Riccardo Nencini Melfi dovrebbe godere di una “storica modifica” della linea ferroviaria Foggia – Potenza che agevolerebbe il raccordo con la zona industriale di S. Nicola. Che cosa significa ricucitura? Essere affiliati al clan politico vincente cosicché si possa affermare che solo stando vicino al sole ci si può ben riscaldare? Quindi Melfi ed i suoi cittadini diventano degni di essere tenuti nella normale considerazione solo se giurano fedeltà al clan politico vincente? Non è sopportabile né ammissibile che il Primo Cittadino continui a lanciare simili messaggi ai suoi concittadini come se la storia, la dignità e le capacità tutte di questa città che possano apparire o scomparire a seconda della riuscita o meno della ricucitura! Fino a prova contraria Melfi ed i suoi abitanti godono di pari diritti nei confronti di tutte le istituzioni che formano lo Stato Italiano…….e questo non è negoziabile! Allora di che meravigliarsi se è stato salvato il tribunale di Lagonegro e chiuso quello di Melfi, Pittella e il centro sinistra che conta non sono forse geograficamente più vicini a Lagonegro? Allora perché recriminare se salvano la città di Potenza dal dissesto, i responsabili di simile sciagura non sono forse i dirigenti del centro sinistra che nei diversi anni si sono alternati e ancora si alternano alla guida dei governi provinciali, regionali e nazionali? Allora come credere che quanto è stato additato alla nostra classe dirigente locale in tema di appalti di lavori e servizi pubblici sia solo frutto di una non ben identificata cospirazione se poi si cerca di creare consenso dichiarando pubblicamente che stare dalla parte di chi governa conviene? Che la politica sia clientelare non è mai stato un mistero, ma che il nostro primo cittadino se ne vantasse sui giornali ci sembra proprio troppo. Pensandoci bene però non dovremmo stupirci tenuto conto che il Comune di Melfi viene gestito nello stesso ed identico modo, dai lavori pubblici all’urbanistica, dalla cultura al turismo e passando per lo sport….tutto è figlio di relazioni istituzionali! Non entriamo nel merito delle altre idiozie contenute in quell’articolo e relative alla gestione della nostra città da parte dei governi precedenti all’attuale (realizzazione facile degli investimenti grazie all’indebitamento, chiusura a riccio nei confronti del governo regionale, rifiuti a terra nel centro storico), ma, ci sarà consentito di dire con un pizzico di orgoglio: meglio liberi e figli delle proprie idee, che allineati e succubi delle peraltro “false” e “calcolate” relazioni istituzionali!

Alfonso Ernesto Navazio, già sindaco di Melfi