Il fallimento di Potenza ha travolto i lavoratori della Multiservice

23 luglio 2015 | 08:56
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Il fallimento di Potenza ha travolto i lavoratori della Multiservice

L’estate del 2015, a Potenza, oltre che per i nomi dati alle varie ondate di caldo, verrà ricordata anche per i carrozzoni politici che ostinatamente, senza ritegno alcuno e grazie a mille complicità, si tengono in vita quasi artificialmente ma a spese della comunità. Oltre le vicende arcinote del fallimento del Comune di Potenza , c’è un altro dei tanti carrozzoni politici per la gestione dei servizi primari che si autoalimenta di potere autoreferenziale a spese di chi? Semplice: di chi ci lavora ed aspetta mesi per uno stipendio. La Società Cooperativa Multiservice Sud Impresa Sociale nasce il 03/07/2006, figlia e partner della Cooperativa di Solidarietà il Samaritano Soc.Coop. i dipendenti attendono da 3 a 4 mensilità inclusi i Tfr. Oggi si riscontra un serio problema per i dipendenti della Cooperativa Multiservice Sud  che non ricevono ancora lo stipendio di giugno 2014 e gli ultimi due prima del licenziamento estivo del 2015, e non hanno alcuna sicurezza di riceverli attesa la situazione disastrosa in cui versa il Comune di Potenza.  Lo storico problema del ritardo nel pagamento degli stipendi, e quindi anche la sicurezza dei lavoratori, è la risultante del fallimento politico-amministrativo e gestionale di questo Comune che mentre fa annunci una settimana si ed una anche dimentica obblighi fondamentali quali quelli ad esempio che il lavoro da il diritto ad una retribuzione e che la gente non può elemosinare quanto dovuto per il lavoro svolto.  Lo stesso identico problema legato al pagamento degli stipendi ha già portato alla denuncia pubblica  più volte negli ultimi due anni e per più volte Liberiamo la Basilicata ha lanciato la denuncia pubblica per il gravissimo ed intollerabile ritardo con il quale i lavoratori della Cooperativa Multiservice Sud come diverse altre attività esternalizzate ricevono il pagamento dello stipendio. Oggi non è più rinviabile sottoporre il problema all’attenzione del Prefetto. Gli annunci altisonanti di un probabile salvataggio in extremis del comune di Potenza ad opera del sindaco De Luca che riceve promesse una volta dal presidente della giunta regionale Pittella ed un altra dal vice Ministro Bubbico ad oggi hanno solo prodotto illusione e delusione per quanti in un modo o nell’altro vedono esclusivamente la precipitazione in peggio delle proprie condizioni di vita nonostante e malgrado un lavoro sia pure di tipo temporaneo o di socio della cooperativa credevano di avere. Gli annunci estemporanei di alcuni soggetti politico istituzionali letti in chiave pratica e pragmatica   sono solo un paravento con cui si cerca ancora di mascherare la totale inutilità delle operazioni politiche sin qui svolte ed il cui prezzo dei ritardi rispetto alle decisioni continua ad essere sostenuto sulle spalle degli ultimi.  I sindacati che dovrebbero difendere gli interessi dei lavoratori, ad oggi,  nulla proferiscono in merito al mancato pagamento degli stipendi e del TFR ad esso collegato.  Gli stessi sindacati però, in altre occasioni, hanno proclamato lo sciopero per i medesimi motivi anche in via preventiva anticipando la presunta mancata erogazione.  Eppure in questi momenti di forte crisi che attraversa il comune di Potenza da un lato si pretende l’erogazione di un servizio ritenuto pubblico essenziale e dall’altro si finge di non vedere la sofferenza economica cui sono sottoposti una molteplicità di lavoratori, viene da chiedersi come Liberiamo la Basilicata visto che i cittadini hanno pagato le tasse,  e che le stesse sono finite in un grosso immenso buco nero, del quale nessuno vuole prendersi la responsabilità, quelle tasse come i proventi che arrivano dallo Stato Nazione non sono utilizzate per garantire pagamento delle spettanze e garantire i servizi di qualità ma a sanare buchi insanabili per una scorretta interpretazione del ruolo che si riveste senza valutare che forse per tutti cittadini e lavoratori sarebbe stato meglio portare le carte in Tribunale e riprendere da un punto ben definito l’amministrazione economica della città di Potenza.  Quanto alle chiacchiere trasportate dal vento nelle quali taluni affermano che i dipendenti delle esternalizzate non dovrebbero temere nulla sotto l’aspetto occupazionale e di sicurezza del pagamento delle spettanze, noi registriamo un totale menefreghismo rispetto a quante mensilità quei lavoratori hanno accumulato come arretrati e ci chiediamo ma se non erano in grado di pagarne una di mensilità e poi due e poi tre e poi mettici anche il tfr in ultima busta come si può pretendere che all’improvviso e senza un Tavolo negoziale convocato dal Prefetto di Potenza si possa risolvere questo problema.  Siamo stanchi di illusioni, stiamo verificando ancora una volta che si da spazio  solo a clientelismi di basso profilo etico e morale ed infinite campagne elettorali che hanno generato un debito soverchiante a cui ancora oggi e nonostante decine di dichiarazioni pubbliche non si riesce a dare un tempo certo di soluzione o di morte per fallimento. La Regione Basilicata così come il Sindaco, la Giunta ed il Consiglio Comunale di Potenza allo stato attuale dei fatti, visto il conclamato fallimento di ogni tentativo, evidenziato dai buchi giganteschi nei bilanci che invece di essere affrontati sono gestiti con idee molto discutibili quali ad esempio il  saccheggio delle card carburanti invece di restituire la parola al popolo per aver aumentato i debiti e,  per manifesta incapacità reiterata.  Liberiamo la Basilicata denuncia quest’atto di menefreghismo rispetto ai bisogni primari dei lavoratori, lo ritiene gravissimo ed intollerabile, se una azienda privata non paga i propri dipendenti dopo 3 mensilità d’ufficio il Tribunale potrebbe avanzare l’ipotesi del fallimento di quell’azienda e si aprirebbero le inchieste e gli atti conseguenti per verificarne le responsabilità. Ci chiediamo come mai di fronte al mancato pagamento invece di spettanze a lavoratori che con la loro prestazione garantiscono un servizio pubblico essenziale a nessuno viene in mente che probabilmente non è possibile schiacciare le regole e le leggi più elementari in nome di un non meglio precisato sacrificio che guarda caso viene chiesto sempre agli altri mai a loro stessi che umilmente dovrebbero gettare la spugna e consegnare l’amministrazione temporaneamente a dei commissari prefettizi il cui compito primario si sa è quello di garantire il pagamento degli stipendi. Attendiamo fiduciosi una risposta e la renderemo pubblica perchè d’estate mentre ci sta gente che si fa le vacanze al mare ci sono lavoratori che non riescono neppure a pagare le bollette.

Direttivo Liberiamo la Basilicata