Matera: “Un’alleanza ampia può battere il Partito Regione”

9 giugno 2015 | 08:59
Share0
Matera: “Un’alleanza ampia può battere il Partito Regione”

Il prossimo ballottaggio alle elezioni comunali di Matera è importante per tutto il futuro della politica lucana. Innanzi tutto partirei da quello che considero parzialmente un buon auspicio. Mi è stato riferito di una importante riunione tra i sostenitori di Raffaello De Ruggeri nel castello di Miglionico, altrimenti detto del ‘Malconsiglio’, dove si consumò una rivolta dei baroni meridionali contro la monarchia aragonese. Da tempo sostengo che il sistema del Pd lucano regga le sorti dell’intera Regione basandosi sul fatto che gran parte dell’economia lucana dipenda dalla ‘mano’ pubblica. Un primo gruppo dei principali beneficiari di questo sistema sono gli imprenditori, l’intellighenzia lucana (stampa ed altro), il mondo e gli uomini della cultura lucana, gli alti dirigenti pubblici. In parole povere tutta la classe dirigente lucana che costituiscono tutti insieme gli attuali baroni lucani. Fa parte di questo sistema anche un secondo gruppo rappresentato dai dirigenti, funzionari e dipendenti pubblici di rango minore, dai piccoli artigiani e dai piccoli professionisti sempre a caccia di contributi e incarichi, dai socialmente utili, dai beneficiari dei redditi ponte e altre cose tipo cittadinanza solidale e da tutti i destinatari dei famosi posti di lavoro, sempre promessi e mai dati realmente. Questo secondo gruppo rappresenta i vassalli, valvassori, valvassini e i servi della gleba che insieme a quelli del primo gruppo costituiscono il sistema feudale lucano. A capo di questo sistema c’è il monarca assoluto ossia il Pd lucano. Credo di poter affermare, senza tema di essere smentito, che nella storia le rivoluzioni non siano mai state fatte dal popolo ma sempre da una classe dirigente che non trova più le giuste compensazioni e il soddisfacimento delle proprie ambizioni economiche e di potere. Il popolo, quando ha ritenuto conveniente accodarsi ai nuovi padroni si è sempre con forza fatto carico di portare soccorso al vincitore, altrimenti è intervenuto a difesa del potere costituito. Fuori da questi due gruppi, è inutile e dannoso illudersi, c’è poco o niente e quel poco o niente fa fatica a riconoscersi, organizzarsi e far sentire la propria voce. Spero che al ballottaggio della prossima domenica vinca Raffaello De Ruggeri perché questo significa che sia i baroni, che fanno capo all’amico Raffaello, sia il popolo materano hanno capito finalmente che il monarca Pd non è più in grado di garantire prosperità e sviluppo alla nostra terra e al nostro popolo, non solo, ma neanche i propri figli. Adduce ha fatto da sempre parte, con incarichi di prestigio, del Pd lucano. Senatore, sindaco, aspirante segretario, ecc.. E’ organico, e quindi corresponsabile, ad un sistema di potere che da Bubbico, De Filippo, Pittella (intendo non solo Marcello ma l’intera famigliola compreso il parzialmente graziato senatore Domenico, il fratello Gianni e i nuovi rampolli della dinasty famigliare) ha ridotto una tra le regioni più ricche di risorse naturali e più belle di Italia alla terra più povera, più deserta, più inquinata che si possa immaginare. Una gestione del potere come fatto privato del PD che ha generato una corruzione diffusa delle coscienze che va ben al di la delle note vicende di ’raccattopoli’. A Matera lo schieramento a sostegno di Raffaello, anche da un punto di vista politico e sul solco di quanto è avvenuto a Potenza poco più di un anno fa, può dimostrare che una alleanza ampia di partiti contro il Pd che si aprono ad una candidatura della società civile può battere il sistema del Partito regione. Certo non tutto mi piace del fronte alternativo al PD (ad esempio il gruppo di Tortorella – Benedetto che, con qualche effetto di comicità involontaria, un po’ ufficialmente sostiene De Ruggieri e litiga con Stella Brienza che un po’ sostiene Adduce: un po’e un po’ … tanto per non sbagliare) ma bisogna pur in qualche modo dimostrare che le cose si possono cambiare così che forze ancora più fresche possano prendere coraggio. Parigi val bene una messa? Forse e se non si esagera! C’è un altro aspetto che mi fa piacere. Matera è stata nominata Capitale della Cultura 2019 e candidato, con buone possibilità di farcela , è un uomo di cultura e che primo fra tutti nel lontano 1960 ha compreso, insieme agli amici del Circolo della Scaletta, che i Sassi non erano ’La vergogna’ nazionale ma il futuro di Matera. Onore al merito: credo che al Circolo della Scaletta e a De Ruggieri Matera debba più di qualcosa. Questo mi da anche spazio per dire che a Matera c’è un ceto intellettuale e produzione diffusa di cultura. Questo ceto discute, litiga, si confronta , sbaglia anche ma è vivo e presente. L’aspetto più visibile è nel fatto che Matera è una bella città. A Potenza l’intellighenzia e gli uomini e le donne di cultura che fine hanno fatto? Cosa fanno di fronte allo scempio di Potenza e dell’intera regione? I Baroni di Potenza cosa aspettano? In inizio di articolo dicevo ‘parzialmente’ di buon auspicio. Il buon auspicio è che qualcosa è iniziato, il parzialmente è che spero che vada a finire in modo diverso dalla rivolta dei baroni di Miglionico che fallì e, soprattutto, che i nuovi baroni lucani siano migliori di quelli del XV secolo, che di fatto si opponevano ad una modernizzazione dello Stato . In questo sono molto agevolati dal fatto che peggio del sistema PD è difficile immaginare qualcosa, ma questo è un capitolo tutto da scrivere. Pietro De Sarlo già Fondatore e Presidente dell’associazione Pinguini Lucani