Suini infetti. L’Asp di Potenza: “Nessuna omissione”

In riferimento all’articolo apparso sul quotidiano on line Basilicata24 dal titolo “Suini malati, gli “omessi” controlli dell’ASL di Potenza”, si inoltrano i seguenti chiarimenti del Dr. Vito Bochicchio, Direttore del Dipartimento Sanità e Benessere Animale dell’ASP di Potenza e se ne chiede la pubblicazione
“Esigenze di chiarezza espositiva, mi impongono di fornire le dovute precisazioni con riferimento a ciascuna delle presunte “anomalie” che, a detta dell’articolo, si sarebbero verificate.
A) Rispetto a quanto argomentato come “PRIMA ANOMALIA” va precisato quanto segue:
Ø due dei suini presenti nell’Azienda di Castelgrande (allevamento a conduzione familiare) provenivano da altra Azienda sita nel Comune di Rionero in Vulture;
Ø detta Azienda rientrava nella competenza di vigilanza di dirigente territoriale diverso dal sottoscritto e, in ogni caso, sulla documentazione che accompagnava detti suini, non redatta dal sottoscritto, erano riportati tutti gli elementi (date di controllo e riferimenti normativi), utili a comprovarne il loro stato sanitario;
Ø l’Azienda di spedizione era – ed è – accredita nei confronti della malattia vescicolare dei suini (MVS);
Ø ad ogni buon conto, la stessa Azienda di provenienza dei suini è stata successivamente sottoposta, nel pieno rispetto della normativa vigente, ad otto controlli, tutti con esito negativo per la MVS.
E’ di chiara evidenza, quindi, che le accennate “prime anomalie” sono destituite di ogni fondamento ed assurgono di per sé ad elemento di natura diffamatoria, anche in ragione della circostanza che il sottoscritto (che pure dall’articolo viene disegnato come avente volontà di “nascondere falle” ovvero di “soprassedere a controlli”) non era direttamente responsabile di effettuare controlli sull’Azienda di Rionero in Vulture, stante, come detto, la presenza di altro dirigente veterinario a ciò specificatamente addetto.
B)Rispetto alla ricostruzione dei fatti riportati sotto la data del 27 dicembre 2013, va rilevato che:
Ø sui due suini presenti nell’allevamento di Castelgrande, macellati a seguito di Ordinanza sindacale richiesta dal Servizio veterinario, non è stato mai isolato il virus. Questo perché sia le analisi effettuate su sangue intero che i campionamenti di feci avevano dato riscontro negativo sulla eventuale presenza del virus.
Inoltre, sempre nello stesso capoverso, l’autore dell’articolo descrive situazioni registratesi in data 14 gennaio, tralasciando un fatto rilevante ai fini della ricostruzione degli eventi.
A seguito di comunicazione pervenuta dal Ministero della Salute in data 5 Dicembre 2013, relativa al riscontro di sieropositività per malattia vescicolare Suina (MVS) in un’azienda di Agropoli su n. 6 suini provenienti dall’allevamento sito in località Campitelli del Comune di Vietri di Potenza, si era provveduto, con immediatezza, a comunicare al sig. Curcio la necessità di non effettuare alcuna movimentazione da e per l’allevamento nell’attesa dei campionamenti/prelievi.
I campionamenti/prelievi effettuati hanno fatto riscontrare molteplici sieropositività, inducendo lo stesso Ministero, a Gennaio 2014, a costituire apposita commissione (Task Force) per la effettuazione di un sopralluogo presso l’azienda di Vietri risultata sieropositiva, al fine di valutare sul campo l’organizzazione dell’allevamento e del macello annesso, l’esistenza dei requisiti di biosicurezza previsti dalla normativa vigente (strutturali e gestionali) e la corrispondenza con i dati presenti in BDN (registri di carico e scarico, registro disinfezioni, Mod.4, consistenza allevamento etc.).
E’ solo in questa circostanza che il sottoscritto – nella sua qualità di Direttore del Dipartimento di Sanità e Benessere Animale ed in tale veste partecipante ai lavori della Commissione (task force) – ha avuto conoscenza della sieropositività riscontrata nell’Azienda del Comune di Castelgrande.
Giova ricordare, infatti, che l’organizzazione aziendale consta di specifici Direttori di Unità Operativa Complessa, distinte per Area funzionale, per ambito territoriale e dotati diautonomia professionale e gestionale.
Gli stessi Direttori, peraltro, sono coadiuvati da dirigenti veterinari territoriali assegnati a specifici territori comunali.
Pertanto, alla luce delle appena rassegnate considerazioni, rilevo come sia del tutto infondata, pretestuosa, nonché diffamatoria, l’accusa di smascheramento di omessi controlli, anche in considerazione del fatto che sino al momento sopra ricostruito, l’accertamento della presenza virale non è stata ancora riscontrata.
Inoltre, va assolutamente contestata la circostanza che “Solo a marzo 2014, e cioè 4 mesi dopo la scoperta del virus, infatti, il direttore Bochicchio fa sapere al titolare dell’azienda di Vietri che il virus di Castelgrande era partito dalla sua azienda poiché “dei 3 suini presenti a Castelgrande” solo i “2 provenienti da Vietri” avevano contratto la Mvs”.
Al riguardo, infatti, a seguito di corrispondenza tra la società Colli Lucani e la Direzione dell’ASP, lo Scrivente relazionava alla Direzione Generale facendo rilevare che la suddetta società aveva effettuato un unico viaggio / scarico nell’Azienda di Castelgrande e che avrebbe dovuto avere cura di effettuare le previste attività di disinfezione del mezzo in entrata ed in uscita.
C)Rispetto a quanto ricostruito nella descrizione dei fatti dell’ Ottobre 2014, non risponde al vero che il dr. Raimondi avrebbe scritto “su carta intestata Asp che nel 2013 nell’azienda di Castelgrande ci sono state “due” movimentazioni di animali in entrata. Non solo i “2” suini di Vietri, giunti a “ottobre”, ma anche “4 suini” provenienti precedentemente, “ad aprile”, da un’azienda dell’area venosina”.
Il dr. Raimondi, nel riscontrare una precisa richiesta della società Colli Lucani, si limitava a descrivere i movimenti registrati nella Banca Dati Regionale, affermando che per conoscere lo stato sanitario dei suini provenienti da un ambito territoriale diverso da quello di sua competenza, le notizie andavano richieste al dirigente veterinario competente per territorio.
Pare conferente con quanto sin qui descritto, riportare di seguito i risultati dell’attività svolta dall’intero servizio veterinario, in tutti gli ambiti territoriali di competenza, nel periodo 2 Maggio – 26 Agosto 2016, (questa volta, si) successivamente all’isolamento del virus della MVS, riscontratosi nell’Azienda Colli Lucani: Ambito si Lagonegro, 86 aziende controllate, 190 ingressi, inclusi aziende a capi zero; Ambito di Potenza, 167 aziende controllate,350 ingressi; ambito di Venosa, 21 aziende controllate, 80 ingressi. Per un totale controlli effettuati di 7.427.
E’ di palmare evidenza per tutti che prima la sieropositività e poi l’isolamento virale avutasi nell’Azienda Colli Lucani resta un fatto isolato, circoscritto e confinato in detta Azienda.
D)Rispetto alla “scoperta” descritta nell’articolo relativamente alla data del dicembre 2014, vale la pena solo rappresentare che in tutto l’arco temporale dello svolgimento degli accadimenti relativi alla situazione verificatasi presso l’Azienda Colli Lucani, lo Scrivente ha sempre puntualmente e costantemente informato la Direzione Aziendale, nonché gli Uffici Regionali competenti per materia oltre che il Ministero della Salute, in virtù delle azioni indicate, proposte ed attuate a seguito della composizione della Task force e dei sopralluoghi da questa compiuti.
Di più: le vicende sinteticamente indicate, sono state oggetto di apposita informativa alla Procura della Repubblica, in ragione della previsione normativa che tanto impone nel caso di specie e che ha generato l’attivazione di apposito procedimento nei confronti della più volte citata società Colli Lucani.
Proprio tale circostanza, unitamente ad ulteriori denunce prodotte da altri direttamente interessati alla vicenda, non consente – allo stato – nel pieno rispetto della vigente normativa, la corresponsione delle indennità di abbattimento previste in tali casi.
E) Rispetto alle asserzionidell’autore dell’articolorelativamente alla “promozione “ del Sottoscritto per effetto della nomina a componente del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicatavale solo la pena rappresentare – a chi evidentemente non ne ha coscienza – che la possibilità di candidatura a tale carica è sancita con puntualità dalla legge regionale della Basilicata n. 28 del 2.10.2014 e dalla legge regionale della Puglia n. 31 del 5.7.2014.
Per la proposta di candidatura è stato emanato apposito avviso pubblico sul BUR della Regione Basilicata n. 41 del 28.12.2014, con specificazione dei requisiti necessari per la partecipazione.
Alla luce delle citate previsioni normative, il Consiglio di Amministrazione dell’IZS ha unicamente compiti di indirizzo, coordinamento e verifica delle attività dell’Istituto e non ha alcuna possibilità di gestione / interferenza nell’espletamento delle attività tecniche la cui responsabilità è in carico ai dirigenti dell’Istituto ed al Direttore Generale, che viene nominato dalla Giunta Regionale della Puglia, su conforme deliberazione della Regione Basilicata e sentito il Ministero della Salute, in capo a cui va ascritta“ la rappresentanza legale dell’Istituto, lo gestisce, ne dirige l’attività scientifica, ed e responsabile del raggiungimento degli obiettivi assunti nella programmazione dell’Istituto, con particolare riguardo alla ricerca scientifica e alla qualità delle prestazioni”
Alla luce di quanto sopra, ancora una volta è completamente destituita di ogni fondamento la paventata commistione tra controllore e controllato.
Un unico auspicio può, invero, costituire oggetto comune tra lo scritto e quanto intende conseguire lo Scrivente: che la giustizia provveda a verificare se ricorrono condizioni per qualificare tale articolo quale oggetto di diffamazione nei confronti dello Scrivente (giacché è indubbio che tale azione verrà intrapresa a difesa del proprio buon nome e del proprio onore) .
A disposizione per ogni ritenuto necessario chiarimento ovvero produzione di documentazione che dovesse essere richiesta, porgo cordiali saluti”.
Dr. Vito Bochicchio
Direttore Dipartimento Sanità e Benessere Animale