Quando il contributo serviva per alimentare il consenso veniva concesso

23 aprile 2015 | 16:10
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Quando il contributo serviva per alimentare il consenso veniva concesso

Quando il contributo serviva per alimentare il consenso veniva concesso, ora che il contributo serve per salvare la città echissenefrega. A detta del governatore negli ultimi anni la Regione ha foraggiato il Comune di Potenza con oltre 50 milioni. Non sono bastati per evitare che il bilancio marciasse a ritmo di centrosinistra verso il baratro. Ora che la nuova giunta, non di centro sinistra, ha ridotto gli sprechi, fatto il cosiddetto lavoro sporco, quello cioè che non porta voti ma che aggiusta le casse, di soldi non ce ne è più. Magia della politica. Ci sarebbe da chiedersi cosa sarebbe accaduto con un sindaco eletto dal centro sinistra. Sono aperte le scommesse, ma che un finanziamento sarebbe come sempre uscito fuori, viene dato soltanto a 1. Una manovra sporca, una pietrolina dalla scarpa, un dispetto che fa capire come la cosa pubblica venga trattata come cosa propria, utilizzata secondo gli interessi di partito. Un partito, il PD, che, a fronte di un consenso enorme, acquistato, come abbiamo visto, attraverso la spesa pubblica a senso unico, ha lasciato in braghe capoluogo di regione e a breve la regione stessa. Una scellerata e scientifica coltivazione del proprio orto politico. Un’operazione selvaggia barattata per programmazione politica. Ma i conti tornano bene: quando il contributo serviva per alimentare il consenso veniva concesso, ora che il contributo serve per salvare la città echissenefrega. Bravi, complimenti. Ma la strategia del PD è di corto respiro. Si dovesse votare di nuovo a breve, il PD non saprebbe neanche chi schierare come candidato sindaco, se non rabberciando una candidatura che superi le lotte intestine, tanto tristi quanto purulente, che caratterizzano il dibattito politico (?) del partito che ci sgoverna da decenni. Parole come vergogna, protervia, prepotenza non bastano a descrivere l’operato politico che ha caratterizzato l’epopea governativa del centro sinistra, che conta i record negativi più significativi e due dissesti solo a Potenza. Stucchevole, poi, l’iniziativa di interessare il governo per spalmare il debito o azzerare la sanzione di 10 milioni per aver sforato il patto. Certo ci penseranno Speranza e compagnia cantante a battersi, ma, badate bene, non per risolvere il problema, ma soltanto per prenderci per i fondelli, tanto la loro autorevolezza, casomai esistesse davvero, non la sprecherebbero per salvare una città nelle mani di un uomo che non è loro, e che si è dimostrato davvero indipendente, giammai, meglio fallire. Luciano Petrullo, Portavoce segreteria politica Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Città di Potenza