Potenza, come muore una città Capoluogo

23 aprile 2015 | 16:54
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Potenza, come muore una città Capoluogo

Si va verso lo scioglimento del Consiglio Comunale? Probabile. In ogni caso la storia amministrativa della Città, negli utlimi anni, non può essere archiviata

Da Tanino Fierro in poi è successo di tutto. Un bilancio colabrodo al servizio delle clientele. I Partiti, tutti, in ogni amministrazione hanno cercato di guadagnare consensi dalla spesa. Un po’ a te un po’ a me. Poi i nodi vengono al pettine e il pettine si rompe. Nessuno è responsabile del fallimento del Comune. Certo. I responsabili sono i cittadini con disabilità, gli anziani che hanno bisogno di assistenza, i bambini in difficoltà. Certo, i responsabili sono i commercianti che chiudono bottega, i cittadini che devono prendere l’autobus. I responsabili sono i disoccupati, i poveri, le famiglie disagiate, i residenti di Bucaletto. Tanino Fierro, che ancora parla in tutte le salse, non fa rabbrividire i cittadini? Lui è leader di un partito politico in Basilicata. Non vi pare strano? Vito “Cemento” Santarsiero, che fa le prediche, non ancora suscita un rutto spontaneo? Lui è consigliere regionale, votato da voi. Questi ed altri, hanno scialato le risorse pubbliche con lo scopo di perseguire l’interesse politico individuale. Hanno portato la città alla morte economica e civile. Hanno indebitato un Comune per sdebitarsi con i loro clientes. Cari cittadini onesti di Potenza che cosa aspettate ancora per mandare a casa questa gente? E’ in corso un fallimento anche civile, morale, di immagine. Dovreste scendere in piazza, protestare, indignarvi. Ma forse a voi la faccenda non interessa, tanto quasi tutti la pagnotta ce l’avete assicurata. Magnate, magnate. Una città muore mentre s’illude di essere viva. E con lei, la sua gente. E naturalmente i vostri figli.