Autismo: se ne parla a Policoro, ma si dimenticano le cause ambientali

21 aprile 2015 | 10:27
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Autismo: se ne parla a Policoro, ma si dimenticano le cause ambientali

Il 9 aprile scorso al Comune di Policoro, l’Anffass ha promosso un corso che da brochure si proponeva di “presentare la situazione attuale in Basilicata sul tema autismo in tutte le sue sfaccettature”. Ma come al solito quel che ne è venuto fuori è molto distante dalla realtà.  

In Basilicata i medici temono l’epidemiologia. La Dott.sa Fanuzzi – logopedista – ha illustrato dei dati (parziali e non referenziati) che indicavano in 977 i casi di autismo diagnosticati in Basilicata ad oggi tra i 0 ed i 18 anni, quindi un caso ogni cento abitanti circa. Il punto che sia in Italia che in Basilicata questi dati epidemiologici sono ancora lontani dal fornire un quadro certo della situazione, fatto sta che la scienza all’estero sta evolvendo mentre in Italia involve; merito anche della politicizzazione degli ordini professionali, dinamica di cui la Basilicata è primatista infatti nonostante l’importanza della prevenzione, dell’informazione e degli investimenti in ricerca i medici lucani continuano ad ignorare il fattore ambientale in tutti i loro convegni, corsi, congressi e buffet. Infatti i dati lucani non conteggiano le diagnosi/cure extra-regionali, come ha ricordato la Fanuzzi, né conteggiano il margine di fallibilità dovuti ad intrinseche difficoltà di diagnosi (vista la natura delle patologie in questione) ed ignorano le conclusioni consolidate all’estero da quasi un decennio. In aggiunta i dati presentati a Policoro ( come del resto i dati sui tumori, sulle emopatie, sulle malattie croniche etc. ndr ) non hanno alcuna geo-referenziazione: quindi gli autistici della Val Basento vengono spalmati anche nel Lagonegrese.

La strana vision sanitaria della regione in materia di autismo: si spendono soldi per cure e corsi formativi, ma non in prevenzione primaria e ricerca. Negli ultimi anni proprio Policoro ha ospitato diversi eventi che parlavano di autismo e DSA (disturbi specifici di apprendimento): tra alberghi e sale convegni di banche popolari, presunti luminari delle aziende sanitarie locali percorrevano i tappeti stesi da enti formativi e cooperative del settore, con l’unico risultato di consolidare la disinformazione, abdicando al vero ruolo del medico che è dire la verità. L’autismo sembra in Basilicata l’ennesimo business: quanti soldi dare ad ospedali e cooperative per gestire i servizi di supporto agli autistici, quanti logopedisti mancano o se nelle scuole vi siano i giusti supporti. Tutte domande importanti ma nessuno ha mai preso la parola in pubblico per chiedere come prevenire questi problemi. L’ambiente, i cibi, l’aria, i pesticidi quanto possono aver influenzato nell’aumento dei casi in Basilicata?

I bui del luminare. Il Prof. Stefano Vicari intervenuto a Policoro, ha ricordato la bufala mediatica legata al presunto rapporto tra vaccini ed autismo: errore che costrinse la rinomata rivista medica Lancet a cancellare l’articolo in questione rimuovendolo dagli archivi, tuttavia la medesima rivista proprio pochi giorni fa è stata ripresa dall’oncologa Patrizia Gentilini in un importante articolo apparso sul Fatto Quotidiano.it intitolato:” Autismo e qualità dell’aria: i dati allarmanti caduti nel vuoto. La studiosa riprende un articolo del 2006 stranamente dimenticato dal Prof. Vicari, in cui, citando studi sia della Harvard School of Public Health che pubblicazioni apparse proprio su Lancet, l’oncologa evidenzia come almeno 200 sostanze con caratteristiche neurotossiche per il feto/bambino, erano note già dal 2006. Elenco che ad oggi ha superato le mille unità, ma tra pressioni economiche e mancata organizzazione tra Stati ed enti di ricerca internazionali, la prevenzione in merito viene ancora relegata ad iniziative isolate. Coincidenza, gran parte di queste sostanze le ritroviamo proprio nei luoghi contaminati lucani, ove tra siti ufficiali ed ufficiosi, numerose zone in attesa di bonifica o interessate da attività industriali, potrebbero essere la principale fonte antropica della “pandemia silenziosa”, come la definiscono gli studiosi americani. Idrocarburi, pesticidi, diossine, metalli pesanti e non, solventi e pcb potrebbero essere anche in Basilicata i primi parassiti del nostro sistema sanitario regionale, eppure medici e politici (che in Basilicata sono purtroppo la stessa cosa in molti casi) continuano a non parlarne.

Il Prof. Vicari ed i suoi colleghi non citano nemmeno l’Iss perché? Nel convegno di Policoro non solo hanno tutti dimenticato le pubblicazioni straniere in materia ma hanno ignorato anche l’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità – il Piano di attività 2012-14, che a pagina 557 in materia di “Ambiente e connessa prevenzione primaria” annuncia programmi di monitoraggio triennali volti a meglio identificare l’incidenza dei fattori ambientali sull’eziologia dei Dsa. Per Vicari la questione ambientale si esaurirebbe con i prodotti derivanti dal traffico urbano ed i relativi influssi dimenticando anche il carico scientifico della letteratura americana in materia di effetti sanitari delle pm 2,5. Va invece in tutt’altra direzione un recente articolo del Campus Bio-Medico di Roma che in occasione dell’ultima giornata mondiale sull’autismo ha dichiarato che ”la genetica spiegherebbe un caso su 3 d’autismo”. Infatti l’istituto romano apparentemente più attento a queste tematiche rispetto al Bambin Gesù, ente di provenienza del prof. Vicari, ha dichiarato che con la tecnica dell’ARRAY –CGH, si potranno superare i limiti delle tradizionali mappe cromosomiche, migliorando le diagnosi e la conoscenza eziologica delle patologie. Invece il prof Vicari rassicura tutti in chiusura di convegno dicendo: ”la prevenzione si fa con diagnosi precoce e trattamenti basati sull’evidenza” – belle parole per chi non capisce nulla, ma se calate in contesti inquinati si traducono in: mancata prevenzione primaria ed aggravio dei costi sociali.

L’ospedale di Chiaromonte sarebbe il futuro centro d’eccellenza lucano per l’autismo, probabilmente perché la politica regionale intravede un aumento di casi, ed anche un futuro disaster-business, del resto le cure per tali disturbi variano dai 20mila ai 30mila euro annui a caso. Nonostante la politica regionale intraveda determinati trend calmando sempre gli animi, l’Osservatorio Epidemiologico Regionale non ha dati precisi in quanto le patologie croniche ad eccezione dell’Alzheimer e del Parkinson vengono tutte incluse in un’unica categoria che comunque stando ai dati del 2009 ci pone ai vertici nazionali. A chiudere i lavori del corso di Policoro, stando alla brochure, il consigliere regionale Bradascio (medico ed esponente del Pd). Lo stesso che che ha presieduto “morbidamente” l’audizione del dottor Galasso sul registro lucano dei tumori ed altresì autore della celebre battuta “il problema in Basilicata è che si vive troppo a lungo e non che si muore di tumore, era ovviamente una battuta ironica”. Amaro dilemma il pensiero che proprio la risata di un medico potrebbe essere l’unico rimedio a tutto questa omertà