Vito Santarsiero e la faccia tosta del segretario del Pd
Vito Santarsiero è stato designato a componente del direttivo della neo Agenzia per la Coesione Territoriale, in rappresentanza delle Regioni italiane Per il segretario regionale del Pd, Antonio Luongo, “si tratta di un importante riconoscimento politico ed istituzionale al consigliere regionale potentino, che in tanti anni di impegno amministrativo si è distinto per la certosina, qualificante e disinteressata azione al servizio della collettività.” Luongo – si legge sul sito del Pd – ha ringraziato il Presidente della Regione Pittella e la Vice Presidente Franconi per aver sapientemente creato le condizioni, in sede di Conferenza delle Regioni e di Conferenza Unificata, per addivenire a questa prestigiosa nomina, che riempie d’orgoglio l’intera comunità lucana. Io non sono affatto orgoglioso. E credo che la maggioranza dei lucani non sia orgogliosa. Lei Luongo, non rappresenta “l’intera comunità lucana”, e farebbe bene a smettere il vizio tipico di certa politica che si auto attribuisce oneri e onori che nessuno ha autorizzato. Vito Santarsiero è noto a molti potentini, e a quei pochi lucani che lo conoscono, con il soprannome di “vito cemento”. Da questo punto di vista l’ex sindaco di Potenza ha un’esperienza e una competenza invidiabili in tema di coesione. La coesione del calcestruzzo. Grazie alla sua instancabile generosità la città di Potenza è “coesa” nel cemento dei palazzi senza strade, pienamente armonizzata nel caos di una viabilità interna degna delle metropoli dei Paesi del quarto mondo. Grazie alla sua intelligenza politica, la città è più che mai divisa tra sempre più ricchi e sempre più poveri. Una città mutilata nei servizi sociali fondamentali, decaduta a tutti i livelli economici e civili. Finita “nell’obitorio” del buon senso. Basta guardare le statistiche. Questa politica della faccia tosta, ben rappresentata da Antonio Luongo, ex comunista, ex avversario politico dell’ex democristiano Santarsiero, dovrebbe finire. Non per decreto, e nemmeno per volontà del popolo. Semplicemente per una questione di educazione nei confronti dei cittadini.