Totem Fenice nei Comuni, “no grazie!”

24 febbraio 2015 | 20:28
Share0
Totem Fenice nei Comuni, “no grazie!”

Nei giorni scorsi, Fenice-Edf ha installato due totem “informativi”” negli atrii dei Comuni di Melfi e di Lavello. Il gestore dell’inceneritore ha pensato di ottemperare ad una delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione integrata ambientale, piazzando due schermi che fornivano dati parziali, rielaborati, non certificati da Enti di controllo, senza alcuna indicazione circa i punti di campionamento e quindi del tutto inutili. Inoltre, i rilievi erano riferiti a sostanze non specifiche del processo di combustione di rifiuti ma di norma originate dalle più svariate attività antropiche (scarichi di automobili, caldaie domestiche, ecc..). Di diossine o furani, ad esempio, nessuna traccia. Come al solito, un atteggiamento arrogante ed offensivo nella convinzione che i cittadini del Vulture Melfese son pronti a bersi ogni sciocchezza propinata. Per fortuna – ed anche su nostra segnalazione – i due inutili e fuorvianti aggeggi sono stati distaccati e rispediti al mittente dalle amministrazioni dei due Comuni con opportune ordinanze. Abbiamo comunque richiesto ad ambedue le amministrazioni di dotarsi di una bacheca ben visibile alla popolazione dove esporre i dati bimestrali dell’Arpab relativi al grave inquinamento delle falde acquifere che da oltre 15 anni sta flagellando la zona di San Nicola di Melfi e che miseramente risultano gli unici dati certificati che abbiano qualche significato. Fenice-Edf faccia davvero cosa utile alla comunità producendo tutti i dati di emissione in tempo reale, come avviene in molte altre realtà italiane. L’Arpab, invece, anziché attardarsi con grande enfasi a fare rilevazioni occasionali e presumibilmente costose come quella effettuata ai camini dell’inceneritore (alla cui porta avrà dovuto bussare per poter accedere ai camini il 5 febbraio scorso), provi a ricordarsi che la maggior parte delle sostanze pericolose – diossine, pcb, metalli pesanti, poveri sottili – si accumulano e soprattutto si bioaccumulano e sono, quindi, ben altri i controlli che è possibile effettuare. Abbiate maggiore rispetto di chi è costretto a subire gli effetti di un’industria insalubre di prima classe (Art. 216 Testo Unico Leggi Sanitarie)! Comitato Diritto alla Salute