Quei ‘fischi’ studenteschi (a Renzi e Pittella) oscurati dalla Rai

19 febbraio 2015 | 15:42
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Quei ‘fischi’ studenteschi (a Renzi e Pittella) oscurati dalla Rai

C’è un filo rosso che lega la performance del premier Renzi ieri al Politecnico di Torino e quella del Governatore lucano Pittella in un liceo di Potenza. Quel filo si tinge delle proteste studentesche che hanno accompagnato i due ‘big’. In entrambi i casi il servizio pubblico ha addolcito la pillola 

Il solito sorriso. Il solito ottimismo dispensato a piene mani, ieri, per il premier Renzi, a Torino. Prima a Mirafiori, in compagnia di Sergio Marchionne. Poi al Politecnico di Torino, dove ha presieduto all’inaugurazione dell’anno accademico. Il messaggio diffuso urbi et orbi dalla Rai è stato tutto incentrato sulla voce del presidente. “Basta con l’industria della lagna; siamo un Paese manifatturiero e siamo secondi solo alla Germania, ma li riacciufferemo”, ha detto Renzi a Mirafiori. Poi al Politecnico, dove già era stato accolto dai fischi, ha continuato a pontificare: “Ci sono università di serie A e di serie B: e pensare che tutte possono essere uguali è antidemocratico”. A margine dell’intervento uno studente gli porge un cappello da pagliaccio bocciando la sua “retorica”. Ma rimostranze, fischi e critiche al potere non trovano accoglienza facile nei Tg della Rai. Solo qualche sparuto cenno conclusivo. Tanto per ‘completezza dell’informazione’. Mutatis mutandis, una scena molto simile si è vista ieri al liceo classico Quinto Orazio Flacco di Potenza. Qui il big atteso tra gli studenti è Marcello Pittella (Governatore della Basilicata). Il tema dei temi discusso con gli alunni è il petrolio lucano dopo le polemiche innescate dal decreto Sblocca Italia. Arrivano copiose, le domande e le critiche dei ragazzi. Spuntano le bandiere ‘No Triv’ e l’accoglienza è tiepida. Anzi, a tratti gelida. Ma per il Tgr della Basilicata, nel servizio andato in onda, Pittella “ha superato la sufficienza a scuola”. Il giudizio più cattivo che si riesce a far pronunciare ad una ragazza è che “la sufficienza non si nega a nessuno”. Tutte le voci contrarie ridotte ad uno striscione, ad una sigla priva di volti parlanti. Sommando i due casi, Torino e Potenza, emerge, chiara, la scarsa predisposizione della Rai (pagata da tutti noi) a rappresentare la realtà a tutto tondo. Ad avvolgere il racconto giornalistico ci deve sempre essere quel ‘rassicurante’ taglio filogovernativo. Di sottofondo si avverte quella paura di ‘sbagliare’, e ricevere, magari, la classica tiratina d’orecchi dai piani alti. E’ uno spettacolo sempre più simile a se stesso. Da Andreotti a Renzi è cambiato poco. Peggio ancora nelle realtà ‘regionali’. Una stretta di mano al presidente e tira a campare!