L’imperatore lucano regala 1000 euro ai lavoratori dell’indotto Eni

11 febbraio 2015 | 17:11
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L’imperatore lucano regala 1000 euro ai lavoratori dell’indotto Eni

Un progetto per “creare condizioni di contesto favorevole alla valorizzazione di risorse umane e di qualificare ulteriormente la produttività e il benessere sui luoghi di lavoro” per un importo € 1.118.600,00. In cosa consiste questo progetto? È presto detto: nell’erogazione di 1.000 euro all’anno in busta paga per 1077 lavoratori delle aziende che lavorano con l’Eni, ovvero “una indennità perequativa annuale per i lavoratori dipendenti (a tempo indeterminato, in apprendistato e a termine), residenti in Basilicata, iscritti ai libri matricola delle imprese operanti nel distretto industriale di Viggiano, aventi appalti o sub appalti di forniture e servizi con l’Eni – Distretto Meridionale”. Tutto ciò è valido solo le aziende convenzionate con l’Osservatorio Paritetico Territoriale Val d’Agri (OPT), associazione no profit di cui fanno parte le associazioni sindacali datoriali e la triplice e che risulta essere l’attuatore del progetto. In parole povere, 1000 euro non per tutti i lavoratori lucani. Non per tutti i lavoratori della Val d’Agri. Non per i disoccupati. Non per le famiglie. 1000 euro solo per alcuni fortunati dipendenti dell’indotto Eni. Al di là delle solite considerazioni sulla congruità tra il progetto e le finalità (valorizzazione delle risorse umane, qualificazione della produttività e del benessere sui luoghi di lavoro?) sulle quali abbiamo speso fiumi di parole giungendo sempre alla solita considerazione (Pittella spende soldi pubblici distribuendo contentini senza avere la minima intenzione di portare sviluppo nella nostra Regione); al di là di questo, dunque, ci chiediamo come sia possibile fare provvedimenti così discriminatori. Le aziende di tutta la Basilicata sono in sofferenza, le famiglie lucane sono in affanno, i disoccupati, in tutta la Regione, aumentano ogni giorno. Davanti la Giunta c’è da mesi un presidio di ex lavoratori esclusi dalla mobilità che si dovranno accontentare dei soliti corsi di formazione fasulli. E Pittella cosa fa? ‘Regala’ 1.000 euro ai lavoratori dell’indotto Eni? La domanda che tutti i Lucani si faranno è: perché a loro e non a noi? Perché sono soldi dell’Eni? Quindi l’Eni sfrutta risorse lucane, inquina il territorio lucano e ‘privilegia’ solo coloro che lavorano con l’Eni stessa? Neanche a tutti i lavoratori della Val d’Agri? È un provvedimento degno della peggiore prassi politica. Pittella, dopo aver criticato la card benzina perché, a suo dire, era erogata solo alla platea ristretta dei patentati, oggi, favorisce, con questo provvedimento, un numero ancor più ristretto di persone. È ovvio che si tratta di un provvedimento con il quale il Gladiatore tenta di tacitare le coscienze e portare a casa qualche consenso. È un provvedimento vergognoso, avallato dai Sindacati i quali si fanno addirittura soggetti attuatori del provvedimento in qualità di soci dell’Osservatorio. È ovviamente un circolo vizioso: politica, Eni, sindacati tutti rincorrono favori e consensi senza curarsi dei diritti e dei bisogni reali dei Lucani. Che credibilità può avere, oramai, il ‘rivoluzionario’ che a parole dice di non voler lasciare a casa “gli ultimi e i penultimi” e, poi, non fa altro che creare ‘figli e figliastri’? Noi abbiamo chiesto la revoca del provvedimento per manifesta contrarietà ai principi generali di giustizia, equità sociale e non discriminazione nei confronti di tutta la popolazione lucana. E ci dissociamo completamente dalla politica discriminatoria e meramente utilitaristica portata avanti da Pittella e dalla sua Giunta. Per noi i Lucani sono tutti uguali. Auspichiamo che le forze sociali che lavorano realmente per il bene della collettività si uniscano a noi per portare avanti questa battaglia di civiltà. Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale