I boss “ordinano”, i picciotti “eseguono”

1 febbraio 2015 | 16:18
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I boss “ordinano”, i picciotti “eseguono”

Nel tran-tran dell’elezione del neo-Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, persona stimabile e autorevole e assolutamente non destinataria delle considerazioni contenute nel presente comunicato, sono pochissimi gli analisti che hanno notato o evidenziato l’ennesimo scempio compiuto dai nostri Grandi Elettori nello svolgimento del loro compito istituzionale. I boss dell’impunibilità, ovvero coloro che si arrogano il diritto di “interpretare” a loro piacimento, o “fare e disfare” le leggi secondo le loro personalissime convenienze, anche prima della quarta e decisiva votazione che ha poi visto lo stimato Sergio Mattarella eletto Capo dello Stato hanno dato “ordine” ai propri affiliati affinchè, nei modi più svariati, il risultato del “marchio” della cosca venisse fuori dall’Urna quirinalizia. Molti di loro, addirittura, persino davanti alle telecamere hanno ammesso ciò, affinchè i loro “picciotti” esprimessero il proprio voto segreto con un concordato segno di riconoscimento, al fine di dimostrare la fedeltà al patto di sangue stipulato da ognuno di essi col proprio clan di appartenenza. Mentre al Popolo sovrano, pena pesanti sanzioni, la legge impedisce e punisce l’apposizione sulla scheda elettorale di qualsiasi segno o modalità di riconoscibilità, nel caso degli “immuni”, invece, il mondo e la legge possono anche fermarsi… I boss della politica italiana possono permettersi il lusso di compiere qualsiasi illegalità da autentici fuorilegge, ammetterlo davanti alle telecamere, e godere spudoratamente del fatto che a loro è concesso, mentre al resto dei sudditi no! E’ questa la repubblica delle banane che, speriamo vivamente, una persona per bene possa iniziare a scardinare.

Antonio Forcillo, portavoce Movimento Astensionista Politico Italiano (CVDP – Commissione di Vigilanza per la Democrazia Partecipativa)