Sblocca Italia, il Consiglio comunale di Potenza non vuole pronunciarsi

17 dicembre 2014 | 17:36
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Sblocca Italia, il Consiglio comunale di Potenza non vuole pronunciarsi

“Appare evidente che il Consiglio comunale di Potenza non vuole pronunciarsi in merito al Decreto cosiddetto “ Sblocca Italia “ e in particolar modo sull’art. 38 dello stesso “ . E’ quanto dichiara in una nota il Consigliere comunale del gruppo “ Liberiamo la Città “, Mario Guarente, che aggiunge: “inizialmente era stata avanzata formale richiesta di discussione nella massima assise cittadina per dibattere un argomento che, per le ripercussioni che potrebbe avere sull’ intero territorio regionale, avrebbe dovuto essere di fondamentale importanza per tutta la classe politica potentina e lucana. All’epoca – pochi giorni prima della convocazione del Consiglio regionale –molti gruppi politici riconducibili al centro sinistra “corsero ai ripari“ invitandoci a rinviare la discussione perché – qualcuno garantì questo – secondo indiscrezioni la massima assise della regione non si sarebbe pronunciata, ma avrebbe solo discusso l’argomento. Il gruppo “Liberiamo la Città“ da subito manifestò il proprio disappunto per tale scelta e rimase fermo sulla posizione di una discussione immediata. Pochi giorni dopo, quando il Consiglio regionale si era ormai già pronunciato, fu il Consigliere di Fratelli d’Italia, Alessandro Galella, ad avanzare richiesta di convocazione. Anche in quel caso la sottoscrivemmo, ma qualcuno riuscì ancora una volta a farla ritirare adducendo come scusa la necessità di attendere gli emendamenti per avere un quadro più chiaro. Fatta questa necessaria ricostruzione cronologica, veniamo a noi: in data 15/12/2014 il sottoscritto, preso atto degli emendamenti peggiorativi apportati all’art. 38, ha compilato una nuova e formale richiesta di Consiglio comunale straordinario per ottenere che il capoluogo di regione si pronunciasse su un argomento scottante e di fondamentale importanza. Ho potuto amaramente constatare, però, che solo quattro sono stati i Consiglieri interessati e disposti a dibattere l’argomento e, nello specifico: Mario Guarente (Liberiamo la Città ), Michele Cannizzaro (Liberiamo la Città), Alessandro Galella (Fratelli d’Italia) e Antonio Vigilante (Lista civica per la Città). Capisco bene che il centro sinistra ha delle grandi difficoltà interne sulla questione in oggetto – soprattutto perché quei partiti sono abitati da tantissime anime con visioni diverse – tuttavia ritengo che questo non possa e non debba nella maniera più assoluta rappresentare un limite per i lavori consiliari e per chi, al contrario, non vuole peccare di ignavia ed ha intenzione di urlare con forza il proprio disappunto rispetto a quello che ritengo uno dei più grandi oltraggi mai riservati alla nostra terra e alla nostra comunità. Dispiace constatare, inoltre, che la trattazione nelle sedi deputate di un argomento così importante per le sorti del nostro capoluogo e della nostra regione sia stata artatamente evitata perché condizionata da basse logiche politiche guidate, sempre più spesso, dal mero posizionamento partitico e personale di qualcuno. Così come ritengo di una gravità assoluta, infine, l’aver constatato che persone che vantano esperienze politiche di lungo corso abbiano preferito non affrontare questa importante discussione perché scarsamente a conoscenza degli argomenti. E’ giusto che i cittadini sappiano come si sono realmente svolti i fatti ed è giusto che gli amministratori, tutti, si assumano le responsabilità delle scelte che singolarmente o come gruppi politici hanno deciso di adottare.