Sblocca Italia e Tempa Rossa, Taranto dice no

17 dicembre 2014 | 17:26
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Sblocca Italia e Tempa Rossa, Taranto dice no

A due anni di distanza dalla grande manifestazione del 15 dicembre 2012, che portò in piazza circa 30.000 persone, nuova manifestazione per dimostrare che Taranto non si arrende allo scempio ambientale. 

In una lunga nota gli organizzatori della manifestazione in programma per venerdì 19 dicembre spiegano il perché della mobilitazione. “In questi due anni- sostengono gli organizzatori della manifestazione del 19 dicembre- nulla è cambiato, anzi, qualcosa forse sì: il degrado sociale, ambientale, economico e sanitario sono peggiorati; sempre più giovani sono stati costretti a lasciare questa terra migrando altrove per studio o in cerca di lavoro e nessuno dei nostri diritti quali la salute, l’ambiente, il reddito e il lavoro è stato tutelato. Lo Stato e la politica, che dovevano farsi garanti delle nostre richieste, ci hanno voltato le spalle perseverando nell’attività di programmazione economica a beneficio delle sole industrie pesanti inquinanti e nello sfruttamento delle principali aree e risorse del nostro territorio per interessi strategici nazionali e militari, imponendoci scelte deleterie che hanno fatto aumentare ancor di più il disagio sociale di questa sfortunata e martoriata terra, a vantaggio di poche lobby industriali e finanziarie. Purtroppo, a tutt’oggi, le scelte politiche non prendono in considerazione la necessità di destinare alla riqualificazione della città di Taranto gli stessi fondi pubblici già concessi alle altre città e la costringono così all’isolamento e alla marginalizzazione impedendole di utilizzare le attività culturali e produttive più nobili per il suo sostentamento. Taranto- aggiungono- ha già pagato il suo contributo con degrado, malattie, perdita di competitività delle imprese sane e chiede per questo il rispetto ed il ripristino delle sue vocazioni ecosostenibili e naturali originali basate sull’ agricoltura, sulla pesca, sulla mitilicoltura, sulla itticoltura, sulla zootecnia, sul turismo, sulla cultura, sull’arte, sulla musica e sullo sport. Per questo il 19 dicembre noi giovani, studenti, precari, disoccupati, saremo in piazza insieme alle associazioni, movimenti, comitati, lavoratori, imprenditori e liberi cittadini. Rivendicano salute, lavoro, ambiente, risarcimento, nuove alternative economiche “pulite” i promotori della protesta, una protesta che non può non avere eco anche nella vicina Basilicata scesa in strada a protestare nelle scorse settimane proprio contro l’articolo 38 dello Sblocca Italia che consegna la regione alle compagnie petrolifere consegnando allo Stato la possibilità di decidere dove trivellare. E Taranto fa sentire la sua voce fino in Basilicata per dire no al progetto “Tempa Rossa” ed alla nuova legge “Sblocca Italia”. Tempa Rossa è un giacimento petrolifero situato in Basilicata, tra Corleto Perticara e Gorgoglione. Il petrolio estratto nel nuovo centro Oli gestito dalla Total sarà trasferito a Taranto e smistato su navi petroliere. Per questo progetto a Taranto è prevista la costruzione di 2 serbatoi dal totale di 180 mila metri cubi. “Secondo il Progetto Tempa Rossa- spiegano gli organizzatori- 2,7 milioni di tonnellate di petrolio transiterebbero nel Mar Grande di Taranto ogni anno, con un aumento del traffico di 90 petroliere che metterebbero in serio pericolo di inquinamento le nostre risorse marine. Uno studio ufficiale dell’Ispra ha evidenziato che i porti più trafficati da petroliere sono quelli più inquinati da idrocarburi derivanti da petrolio. Taranto inoltre verrebbe trasformata in un deposito di greggio con un aumento del 12% delle emissioni tossiche in una città già martoriata dal siderurgico Ilva. A Taranto la popolazione più colpita dai tumori è quella infantile, come confermano recenti studi epidemiologici. Il progetto Tempa Rossa accrescerebbe inoltre il rischio di incidente rilevante oltre ad impedire uno sviluppo economico sostenibile per una città già ridotta in miseria. Il no a Tempa Rossa va a braccetto con il no al decreto Sblocca Italia. “Con questa legge si accelerano tutte le procedure che favoriscono le estrazioni petrolifere, in particolare nella vicina Basilicata con conseguente flusso di ulteriore petrolio a Taranto, e le trivellazioni che distruggerebbero l’ecosistema marino, danneggiandone flora e fauna. Aumenterebbe inoltre il rischio di sversamento di petrolio in mare, con ulteriore aggravio delle attività legate alla pesca, alla mitilicultura ed al turismo. Inoltre lo Sblocca Italia agevola la cementificazione del territorio, la costruzione di inceneritori, la vendita del demanio, riducendo il ruolo e i poteri degli Enti locali. Dimostriamo che Taranto è viva- concludono- che è sveglia, che resiste e che non si fermerà. Il 19 dicembre, alle ore 17.00, partiremo da Via Cesare Battisti, altezza Palamazzola, per arrivare arrivo in Piazza della Vittoria. Confidiamo nella partecipazione di tutti. Difenderemo Taranto fino alla fine!”