In Basilicata esiste un popolo che va rispettato
La manifestazione del 4 dicembre ha dato il segnale per il futuro. La Basilicata con lo sguardo abbassato e sofferente non esiste. Scomparsa. Avanza un popolo consapevole e determinato. “Le coltivazioni di idrocarburi uccidono il territorio”. Ormai lo sanno tutti. Il resto sono chiacchiere. La Politica arranca. Gli interessi di partito non collimano con l’interesse generale. Gli interessi personali non collimano con l’interesse di partito. La classe politica è confusa e disorientata. Cerca di ricavare vantaggi da un movimento spontaneo, e allo stesso tempo deve rispondere agli ordini romani. La cecità del governo regionale è evidente. Pittella non sa che pesci prendere, oggi dice una cosa e domani un’altra. Intanto ha tradito le promesse fatte in campagna elettorale. E questo rivela la falsità politica di chi di politica vuole campare. Assistiamo, nel frattempo, all’ennesima bufala sul reddito minimo e sulla social card. Confusione mentale, o magari più probabilmente incapacità di inventare nuove soluzioni. Soluzioni che sono sul tappeto da anni e che nessuno prende in considerazione. L’unica valutazione oggettiva che ci rimane è lo sconforto. Sono degli incapaci. Non possiamo aspettarci nulla da questa gente. La Basilicata che ha manifestato il 4 dicembre deve riprendersi la dignità puntando alle dimissioni di Pittella. E’ inutile chiedere il pane migliore, bisogna pretendere che cambi il fornaio. Gli agricoltori, quelli più intelligenti, hanno capito la partita in gioco. Gli studenti sanno bene dove porta la politica della sudditanza alle compagnie petrolifere. E’ il momento di fermare la follia di una classe politica senza scrupoli. Dalle manifestazioni di piazza bisogna passare all’occupazione del Palazzo, fino a quando la ragione passa in mano ai cittadini. Intanto è evidente che il Consiglio regionale discute sul nulla, preferisce i tatticismi e dimostra una inadeguatezza disarmante. Se gli asini volassero la sala del Consiglio regionale della Basilicata sarebbe un aeroporto.