Basilicata, “prorogati i contratti dei ‘raccomandati’ fino a dicembre 2015”

28 dicembre 2014 | 17:53
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Basilicata, “prorogati i contratti dei ‘raccomandati’ fino a dicembre 2015”

“È intendimento della Regione Basilicata procedere all’espletamento di selezioni …” Pittella dixit. Ad Agosto. A Dicembre si rimangia tutto, come da sua abitudine: con gli articoli 51 e 52 della legge di Stabilità 2015, i contratti di collaborazione della Regione Basilicata vengono prorogati al dicembre 2015, con buona pace della legalità, dei vincitori di concorsi pubblici e dei tanti giovani disoccupati che non hanno santi in Paradiso. Oramai dovremmo essere abituati alle false promesse del ‘gladiatore’! Si ripresentano, come appuntamento immancabile, le norme ‘Salva precari’ (art 50 e art 51della legge di stabilità 2015), una platea di 94 “raccomandati” cui vengono nuovamente prorogati i contratti fino al 31 dicembre 2015. Storia antica che continua a ripetersi e che conferma la volontà di Pittella, aldilà dei suoi “falsi” slogan, di non modificare nulla nei palazzi di Viale Verrastro continuando imperterrito nel modo di fare di Bubbico e De Filippo. Siamo al ridicolo. Dopo un primo concorso sfumato perché qualcuno voleva “imbrogliare” ad un secondo bloccato dal Tar. Vi sono, infatti, vincitori di concorso, i quali hanno acquisito un diritto che la Regione non vuole riconoscere, che hanno professionalità analoghe a quelle dei ‘fortunati’ precari. Invece, siamo all’ennesima proroga. Siamo all’ennesima beffa. “È intendimento della Regione Basilicata procedere all’espletamento di selezioni, … . Ciò significa che nessuno di noi ha intenzione di venire meno alle cose che ci siamo detti quando ci siamo insediati ed anche in occasione della prima norma.” Diceva Pittella durante l’assestamento di bilancio ad Agosto. E invece, il Presidente, oggi, sconfessa quanto detto in campagna elettorale e nel corso della sua relazione di insediamento, confermando di fatto che la rivoluzione non può provenire da chi fa parte di quel Sistema Basilicata che ha messo in ginocchio la Regione. Dimostrando che la rivoluzione non può essere realizzata con gli stessi mezzi usati nei decenni scorsi e che si sono dimostrati fallimentari. Anzi, rende le sue promesse ancora più false perché dal testo della norma scompare anche quella frase “Nelle more dell’espletamento della selezione per il reclutamento a tempo determinato ai sensi…” che avrebbe potuto lasciare accesa una speranza. Ma cosa importa a Pittella realmente di voler cambiare qualcosa? Il Presidente della Regione non ha interesse a smantellare un sistema voluto dai tanti ‘signorotti’ che si sono succeduti al comando. E alimenta quel sistema di proroghe su proroghe, che avvengono con lo strumento legislativo. Quale Dirigente si assumerebbe la responsabilità di atti amministrativi di dubbia legittimità? Invece tutto avviene con Legge che è sistematicamente approvata dalla irreggimentata maggioranza del Consiglio, facendo in modo di ripartire le responsabilità un po’ su tutti. Nel silenzio del Consiglio, se la responsabilità è di tutti, non è di nessuno. La scusa per lasciare che le cose non cambino mai è sempre la stessa da anni: “non possiamo perdere i soldi dell’unione europea”. La verità è altra: si preferisce mantenere lo status quo. Da un lato tanti ex-giovani cui da anni viene prorogato il contratto dall’altro tanti giovani che di fronte ad un tale stato di cose non possono fare a meno di constatare che, in Lucania, per trovare lavoro bisogna avere un padrino. In entrambi i casi si perpetra quel clientelismo che rende marcio questo sistema. In entrambi i casi il lavoro che dovrebbe essere il mezzo che ‘nobilita l’uomo’, diventa lo strumento infame per rendere schiavi tutti. Neanche a dirlo, noi voteremo contro. La ‘spintarella’ non è un metodo di selezione. La legalità e l’equità, per i quali noi ci batteremo sempre, passano solo attraverso i concorsi pubblici. Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale