Sulla discarica di Matera i conti non tornano

12 novembre 2014 | 09:43
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Sulla discarica di Matera i conti non tornano
Sulla discarica di Matera i conti non tornano
Sulla discarica di Matera i conti non tornano
Sulla discarica di Matera i conti non tornano

E’ proprio così il neo presidente della Provincia di Matera appare disorientato e nel frattempo il buco sul Tpl- Trasporto Pubblico locale- viaggia inesorabilmente verso il mezzo milione di Euro. Disastrosa è l’ignoranza nella gestione dei rifiuti solidi urbani in Provincia di Matera, si potrebbe autorizzare lo scarico dei rifiuti del Comune di Matera nella piazza di Grottole che immaginiamo ampia. Al momento nel territorio provinciale esiste solo una discarica sulla quale si può fare affidamento ed è quella di La Recisa in agro di Pisticci che dispone di 40 mila mc ma abbisogna di attrezzature per aumentare la capacità di lavorazione e di sicuro in essa dovrà andare solo quel rifiuto non altrimenti riutilizzabile altrimenti nel giro di qualche mese è colma. S i spera, poi, che venga fatta chiarezza sulla discarica di Tricarico circa l’attribuzione dei costi della bonifica ed anche lì vi sarebbero altri 40 mila mc da utilizzare con le stesse problematiche impiantistiche da realizzare come per la discarica di Pisticci. Veniamo al nodo cruciale, la discarica di Matera è colma e sarebbe il caso di mandare qualcuno laggiù a prendere bene le misure perchè i conti non tornano. Al 30 marzo la discarica veniva data con un residuo di 8100 mc e con un conferimento di 84 tonn al giorno, volendo essere magnanimi sia per il rapporto mc/ton ma anche per le giornate lavorative ed a volere eccedere si sarebbe arrivati a fine Agosto. Al 30 agosto invece la tela di Penelope si allunga e quelle volumetrie residue vengono date prima per 1500 mc e poi aumentano a 2500. Anche in questo caso pur se il conferimento si riduce- stranamente- ad 80 tonn al giorno la discarica si sarebbe dovuta esaurire a fine ottobre. Nulla ancora è accaduto. Siamo in grado di sapere con certezza quali sono le volumetrie disponibili se vi sono o dovranno essere altri soggetti ad attivarsi? Vi sono, inoltre, altre problematiche che si sono incancrenite. La discarica di La Martella inquina, lo ha rilevato l’Arpab nella primavera del 2013 , ma da allora nulla è accaduto e l’inquinamento è rimasto presunto. Il Comune di Matera, sulla base dell’art. 142 del d.lgs 152/06 avrebbe dovuto convocare una conferenza dei servizi entro 24 ore dal verificarsi dell’evento ma sono passati 18 mesi. La conferenza è stata convocata solo il 18 Settembre dell’anno in corso e non è stato redatto neppure il verbale. Si son dette delle cose da buoni amici. E’ emerso che bisogna adeguare e potenziare la rete dei piezometri, caratterizzare le falde e solo dopo redigere l’analisi del rischio e procedere, infine, alla bonifica c’è tanta strada da fare ancora. I gestori della discarica non hanno ottemperato neppure ad alcune prescrizioni dell’AIA scaduta l’11 Dicembre del 2011 e nel sub settore D del 5° settore vi è percolato che va rimosso ed è pari a 2 metri di battente-un lago- oltre ad altro percolato giacente un po’ in tutto l’impianto. Appare evidente che stante le attuali condizioni nessuno potrà mai concedere alcuna deroga rischiando in prima persona sia in chiave amministrativa che penale e rischiando una infrazione comunitaria. Ciò detto quali sono le alternative, dove verranno trattati i rifiuti prodotti dal Comune di Matera? Su queste cose si sta girando ancora intorno ed il morto è già in Chiesa. Pio Abiusi, associazione Ambiente e Legalità