Potenza, una città viziata, scomposta e senz’anima

3 novembre 2014 | 18:06
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Potenza, una città viziata, scomposta e senz’anima

Allora capiamoci. Una volta per tutte. Se è vero quello che dicono oggi certi politici saremmo stati meglio già in passato

Se è vero quello che dicevano ieri, staremmo meglio oggi. Se è vero quello che dicono ogni volta staremmo meglio sempre. La verità è che non dicono il vero, parlano a vanvera, utilizzano discorsi cash, vogliono incassare il consenso mentre aprono la bocca. Come un bancomat al contrario. Tipo l’ex assessore al bilancio del Comune di Potenza, un certo Federico Pace. Lui rifarebbe tutto ciò che già fatto. Penoso, pericoloso. L’ho visto all’opera. Tipo Vito Santarsiero, Tanino Fierro, Giuseppe Messina, un certo Ginefra o Cinefra di cui non ricordo il nome. Un certo Donato Pace. E poi, una ridicola opposizione che non è mai esistita. Una città nelle mani della mediocrità assoluta, per decenni. Bravi. Siete lo specchio di una società cittadina fatta di apparenze, di pettegolezzi, di retroscena “emozionanti” in una mondanità culturalmente miserabile. Siete lo specchio di chi va a teatro senza capire un cazzo di teatro. Siete lo specchio di chi “se lui ha il vestito firmato lo devo avere anch’io”. Siete lo specchio di chi si indebita per acquistare l’auto migliore del vicino. Ecco, siete fatti tutti della stessa pasta. Una maggioranza di cittadini imbecilli, egoisti, raccomandati, sistemati, che fa da cassa armonica a una politica mal rappresentata da egoisti, raccomandati, sistemati, mediocri. “Mamma adesso parla con tizio, papà ha le giuste conoscenze, vedrai che ti sistemiamo”. Siete i protagonisti dello sfascio. Una Città viziata, scomposta, volgare e senz’anima. E anche omertosa, diffidente, ambigua. Un cittadino normale dovrebbe indignarsi quando taluni politicanti prendono la parola senza chiederla. La gente per bene deve fare uno sforzo maggiore. Non basta criticare, protestare, informare. Occorre fare di più. Demolire per ricostruire dalle macerie. E dunque demoliamo costi quel che costi. Fuoco alle coscienze, la parte migliore della Città deve reagire. Non date retta ai finti rivoluzionari dell’ultima ora, o ai falsi intellettuali dell’ultima stanza.