Parte dalla Basilicata la petizione europea contro le estrazioni petrolifere

25 novembre 2014 | 16:50
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Parte dalla Basilicata la petizione europea contro le estrazioni petrolifere

Il Parlamento europeo deve diventare uno strumento al servizio dei cittadini. Per questo, in uno dei tanti incontri con gli attivisti del M5S della Basilicata, il portavoce eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini, ha spiegato la possibilità di poter denunciare con lo strumento della petizione europea le inadempienze del governo italiano in tema di estrazioni petrolifere e di legge “Sblocca Italia”. Alcuni attivisti lucani si sono subito organizzati e hanno inoltrato ufficialmente al Parlamento della Ue un’apposita e circostanziata petizione. Si è quindi avviata una grande campagna per la raccolta di firme che a macchia d’olio sta coinvolgendo i cittadini della Basilicata e di molte regioni meridionali. L’iniziativa, lanciata dagli attivisti lucani, ha già ottenuto l’appoggio del M5s pugliese e calabrese con l’impegno delle europarlamentari Rosa D’Amato e Laura Ferrara, ma l’obiettivo è di mobilitare tutte le regioni italiane. La petizione intende denunciare le politiche del governo italiano tese a incrementare la ricerca e l’estrazione di petrolio in terraferma e in mare tramite la nuova legge “Sblocca Italia”. In particolare, evidenzia l’infrazione del governo italiano rispetto alle direttive Ue sulla valutazione dell’impatto ambientale (Direttiva 2011/92/EU) e sulla protezione degli habitat (Direttiva 92/43/EEC). I promotori della petizione mettono in evidenza che la ricerca di nuovi giacimenti petroliferi, sia in terraferma che in mare, e l’aumento delle attività di estrazione già in corso, non tengono conto dei problemi del territorio italiano riguardanti l’altissima sismicità delle aree interessate, la presenza di importanti falde acquifere nei dintorni degli impianti, la prossimità dei pozzi marittimi alle coste, il possibile uso di tecniche vietate e l’inquinamento acclarato già in essere di acqua, terra e aria. Inoltre, sono riscontrabili aumenti delle incidenze di malattie riconducibili alle attività petrolifere. “Iniziative come queste – ha evidenziato il portavoce del M5s Pedicini – dimostrano che è possibile un nuovo modo di fare politica, laddove i cittadini attivi diventano protagonisti, si informano e non sono più disposti a subire passivamente le scelte calate dall’alto da governi collusi con le compagnie petrolifere che pur di fare cassa e profitto non considerano con la dovuta attenzione le drammatiche ricadute che le trivelle selvagge della legge “Sblocca Italia” possono provocare nei territori coinvolti. In qualità di membro della Commissione Ambiente e Sanità del Parlamento europeo – ha concluso l’eurodeputato pentastellato – seguirò con grande attenzione l’iter della petizione e sosterrò i promotori dell’iniziativa per fare in modo che le istituzioni europee diano una risposta rapida e intervengano, per quanto di loro competenza, sul governo italiano”. Chiunque volesse farsi promotore della raccolta firme nella sua città, nel suo paese o nel suo quartiere, può impegnarsi in prima persona scaricando e compilando il modulo che si può trovare al seguente indirizzo: http://gg.gg/petizioneeuropea.