Il “Papponcello” contro le ragazze e i ragazzi per bene

26 novembre 2014 | 16:02
Share0
Il “Papponcello” contro le ragazze e i ragazzi per bene

Il Papponcello è un personaggio che dovrebbe far rabbrividire i ragazzi che sognano un mondo migliore. Lui, il Papponcello, è in carriera con le società che hanno a che fare con la pubblica amministrazione. Trentenne o anche trentacinquenne spesso laureato, soffiato come uno sputo da un’università qualunque. Solitamente raccomandato. Pratico di zerbinismo, è sempre pronto a leccare il sedere del padrone. E’ “un signor sì” educato alla scuola degli affarismi più spietati. I Papponcelli non sono pochi. Li vedi aggirarsi tra i Palazzi, in giacca e cravatta “tanto per”. Sono disposti a tutto. Di loro ti puoi fidare. Cocaina, tangenti, incontri riservati. Se li beccano, non sono riconducibili a nessuno se non a se stessi. Aspirano a diventare direttore di qualcosa, amministratore delegato di qualche società amica. Vogliono i soldi e la bella vita da manager taroccati. Hanno imparato quattro chiacchiere all’Università e credono di sapere com’è nato il mondo. Frivoli per natura, amano esporsi nei salotti della vacuità dove i politici si esibiscono in fatui discorsi. Quando respirano l’aria del potere, vanno in estasi. Tornano a casa soddisfatti, anzi “fatti”, pieni di un futuro immaginario che gonfia i sogni della notte. E’ il Papponcello, ominicchio con lo zaino e la giacca, con lo scooter o la piccola macchina alla moda. Il Papponcello femmina indossa tacchi e leggings simil sexy, o anche gonne corte improbabili. Muove le labbra come un ruminante. Trascina le gambe come una subrette al circo equestre e smanetta il sedere come una palla che rotola su un terreno scomposto. Lei, la Papponcella, è pronta ad agguantare la giacca del potente di turno, simulando una caduta sulle scale dell’ufficio. Non vuole un sorriso, ma l’appuntamento. Perché lei, la Papponcella, ha la faccia tosta. Il Papponcello, sia maschio sia femmina, s’infila nelle riunioni politiche alla ricerca di uno spazio che conduca ad una scrivania ben pagata dalla pubblica amministrazione. Questi personaggi sono un pericolo per i ragazzi e le ragazze per bene. Sono il simbolo della culocrazia contro la meritocrazia. Tanto per fare un esempio, alcuni imbecilli che in questi anni hanno distrutto la Basilicata, all’origine della carriera erano dei Papponcelli scriteriati.