Lo ‘scippo’ di Renzi e le larghe intese lucane

17 ottobre 2014 | 11:14
Share0
Lo ‘scippo’ di Renzi e le larghe intese lucane

Il decreto Sblocca Italia promette di espropriare le Regioni della competenza sulla materia energetica, ma gli onorevoli lucani festeggiano per due emendamenti passati in Commissione Ambiente (non in quella Bilancio) che liberano una paccata di royalties

 in più per la Basilicata. Critiche dalla Liuzzi (5 Stelle): “Vergognosa compravendita”. Che il premier Renzi voglia trivellare Basilicata e Sicilia in lungo e largo, è arcinoto. Dalle coste sicule, alle valli lucane già ampiamente interessate da estrazioni e inquinamento. Fiumi di petrolio e “40mila nuovi posti di lavoro”, è il mirabolante auspicio del premier. E infatti il decreto Sblocca Italia, ora in fase di conversione, espropriando le Regioni della facoltà di decidere, potrebbe riuscire nell’intento. Estrarre, perforare. Bypassando la logica del rischio ambientale e ignorando i danni che il petrolio ha già causato a terreni e acque, in Basilicata. Via le autorizzazioni degli enti locali, una sola autorizzazione nazionale assegnata alle compagnie. E’ quanto prevede l’articolo 38 del decreto, anticipando di fatto, la riforma del titolo V, avviata dallo stesso Renzi.

Sin qui niente di nuovo. Ma fa sorridere la grande soddisfazione espressa dai parlamentari lucani del Pd e dal collega (Latronico) di Forza Italia per i due emendamenti passati ieri in Commissione Ambiente della Camera. Il primo emendamento rivede la legge del 2009 sulla card benzina in modo da destinare la cifra prevista a misure di inclusione sociale. Il secondo, invece, modificherebbe il cosiddetto decreto attuativo del Memorandum. Non più il limite di 50 milioni di euro l’anno sulla quota Ires versata dalle compagnie allo Stato e non più, quella cifra, destinata solo a nuove estrazioni. Conti ragioneristici, che per altro devono ancora ottenere l’ok della Commissione Bilancio. Ma tanto basta a far brindare i deputati lucani. Festeggiano Speranza, Antezza e Folino (Pd), che in un comunicato congiunto parlano di “primo importante risultato per la Basilicata”. E stappa lo champagne anche l’onorevole Latronico (Forza Italia), che rilancia: “Riconosco al presidente Speranza di aver speso la sua autorevolezza per un bene comune: lo sviluppo della Basilicata”.

Cioè, facciamo chiarezza: il governo, e cioè Renzi, scippa alle Regioni la possibilità di decidere dove, se e quando far realizzare un pozzo petrolifero e gli onorevoli lucani di Montecitorio cosa fanno? Si esaltano e si fanno i complimenti a vicenda per qualche briciola di royalties raccolta ai bordi del piatto! Unica voce fuori dal coro la deputata Liuzzi (Cinque Stelle) che parla di “vergognosa compravendita”. Per il resto il patto del ‘Nazareno’ lucano sembra funzionare. Con la benedizione del Governatore lucano Pittella. Il quale, nelle ultime ore, riferendosi alla legge di Stabilità, ha fatto sapere che lui (la Regione Basilicata), da Renzi, è pronto a farsi “tagliare”. Bene, bis!