Il Pd scarica su De Luca le sue responsabilità

23 ottobre 2014 | 17:28
Share0
Il Pd scarica su De Luca le sue responsabilità

“Non possiamo esimerci dal trattare l’argomento dissesto del capoluogo di regione”. Con queste parole il Presidente della regione Basilicata, Marcello Pittella, ha iniziato i lavori del consiglio regionale all’indomani delle voci di un imminente dissesto di Potenza. L’impressione di chi lo ha ascoltato direttamente è stata che Pittella volesse convincere il consiglio che l’argomento andava trattato, pur se per “gioco forza” e che ne avrebbe fatto volentieri a meno. Nei giorni scorsi, ha risposto al Sindaco di Potenza Dario De Luca con una nota scritta. Ha fatto sapere che per contribuire alle casse esanimi del comune, per far fronte ai servizi sovra cittadini del capoluogo di regione, è necessaria una legge regionale che, Pittella, avrebbe chiesto all’organo legislatore di preparare, proporre e varare. L’offerta di Pittella è di cinque milioni l’anno per il 2014 e 2015. Garantiti anche per altri anni a venire. A patto che, dice nella nota il Presidente, il bilancio venga messo in pareggio al netto del contributo regionale. Il vero problema di Pittella e del Partito (regione) Democratico è che nel consiglio della sua legislatura, vi è quella parte politica protagonista della gestione degli ultimi 10 anni che ha trascinato la questione sino all’impossibiltà di ogni possibilità di recupero, per meri fini politici. Per Vito Santarsiero, ex sindaco, oggi consigliere regionale del Pd era fondamentale, per il proseguo della sua carriera politica, non uscire dal palazzo di città avendo dichiarato il dissesto. E cosa fa oggi il suo partito? ha l’obiettivo di scaricare sull’attuale sindaco la responsabilità dell’atto estremo. Per i 5 Stelle il primo passo che doveva compiere già la passata legislatura, doveva essere lo sfoltimento di due rami che assorbono ingenti risorse senza che vi sia il congruo ritorno per la città: i trasporti e la gestione dei rifiuti. Avere la scala mobile più lunga d’Europa, come ha più volte detto Santarsiero, ma contemporaneamente la meno utilizzata, osservano autorevoli tecnici, ha pesato e pesa sulle casse che non bastano neppure per garantire servizi utili e necessari. Il piano generale dei trasporti appare raffazzonato e improvvisato. Lo dimostra anche la sede in Viale dell’Unicef di parcheggi e scambio per i pullman regionali. Oggi, a due anni dall’inaugurazione in pompa magna e la spesa di 5 milioni, resta ancora inutilizzata. E nonostante tutto si è pensato di realizzare una metropolitana che andrà a pesare ancora oltre sulle casse, anche se le varie sperimentazioni fatte negli anni hanno dimostrato che sarebbe inutilizzata. In tutto questo, chi ci ha guadagnato è il consorzio che ha la gestione dei trasporti nella città capoluogo. Un contratto col comune che è molto conveniente per il consorzio, poco per la città, stipulato anche sulle spalle dei dipendenti: troppi e mal utilizzati. E’ probabile che vengano usati come merce di scambio elettorale; non è la prima volta che accade. E poi il piano rifiuti. Altra voragine. Non è mai stato regolato in base alle necessità e ai costi sostenibili, oltre che non garantire ancora, nonostante le ingenti spese fatte e l’elevato numero di addetti, la raccolta differenziata. Si preferisce far guadagnare i privati e assistere inermi agli scandali che negli anni hanno dato il senso di una gestione improntata troppo spesso sul malaffare. Una città, Potenza, bistrattata e mal trattata da troppi, vista come fonte di speculazione e, dopo, da abbandonare a se stessa; gli speculatori hanno trovato terreno fertile e complicità in parte di chi l’ha gestita, a volte per incompetenza altre per malafede e tradimento del mandato degl’ignari cittadini. Oggi, il “paga pantalone” i cittadini, non è più possibile, occorre che ognuno si assuma le proprie responsabilità e lasci il passo alle nuove generazioni politiche; che certamente possono fare solo che meglio. Il “giochetto” del Pd che dice di non volere il commissario, nasconde la chiara volontà di far in modo che sia il neo sindaco De Luca a dichiarare il dissesto, del quale sono loro i corresponsabili, insieme a quella politica degli anni ottanta e novanta che ha fatto scempio dei continui sacrifici dei cittadini, prima potentini e poi anche di quella parte della regione che vede Potenza come città di riferimento. Per questo, è tutta la regione che deve prestare la massima attenzione. Perchè quello scempiaggio politico e ancora ben radicato nella gestione in tutti gli enti regionali e sub regionali. Oggi è capitato a Potenza, domani potrebbe capitare ad altre comunità. Matera, in forte crescita e sulla cresta dell’onda in seguito meritata nomina a capitale della cultura europea del 2019, è governata dallo stesso partito che ha gestito Potenza. Se il modo è lo stesso, dati i fondi che deriveranno dalla nomina, deve prestare molta attenzione e vigilare. Intanto i consiglieri potentini sono in attesa del responso dei revisori dei conti che a giorni dovrebbero far sapere se il commissario sarà confermato a gestore della città fino alle prossime elezioni. I sentori e le voci dicono che lo scioglimento è vicino. Ancora una volta Potenza pagherà lo scempiaggio della politica. Savino Giannizzari, portavoce in consiglio comunale M5S