I danni del fracking in Basilicata approdano a Bruxelles

13 ottobre 2014 | 08:26
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I danni del fracking in Basilicata approdano a Bruxelles

La questione estrazioni petrolifere in Basilicata, da qualche mese, è entrata prepotentemente nelle aule del Parlamento europeo. Da quando l’europarlamentare portavoce del M5S Piernicola Pedicini è stato eletto, i numerosi aspetti che riguardano il tema petrolio-salute pubblica-rispetto dell’ambiente sono sempre più spesso all’attenzione della massima istituzione internazionale. L’esponente pentastellato se ne è occupato più volte sia nella Commissione ambiente e sanità, di cui fa parte come coordinatore dell’Efdd-M5s, sia durante le sedute plenarie del Parlamento europeo. L’ultimo intervento, Pedicini l’ha tenuto, qualche giorno fa, durante l’audizione dello spagnolo Miguel Cañete, commissario designato europeo all’Energia e all’Azione climatica. In questo caso, il portavoce del M5s si è soffermato sul fracking, la tecnica per l’estrazione di petrolio che sta distruggendo il sottosuolo e l’ambiente lucano. Pedicini ha ricordato che in Basilicata a causa del fracking vengono distrutte le produzioni agricole, inquinate le falde acquifere e prosciugati i bacini idrici. Tutto questo con notevoli ripercussioni sul piano occupazionale, in particolare per i giovani disoccupati che abbandonano le aree dove ci sono gli impianti petroliferi. Oltre a ciò, il portavoce del M5S ha evidenziato che la presenza di idrocarburi e metalli pesanti provoca e aumenta le patologie tumorali. L’eurodeputato ha chiesto quindi al commissario designato un parere sul fracking “una tecnica devastante per l’economia e il territorio”. Il democristiano Cañete ha replicato, senza battere ciglio, che: “Ogni Stato membro ha il diritto esclusivo di scegliere le proprie fonti energetiche”. La risposta era alquanto scontata, considerato che il discusso commissario designato Cañete è stato ed è contestato, da più parti e in più sedi, per i suoi legami e affari con varie società dell’industria del petrolio e per vicende di evasione fiscale. In più, Cañete, in vari casi, si era già espresso favorevole alla distruttiva tecnica di estrazione petrolifera con il sistema del fracking.