Opportunità e opportunismo nella Basilicata kafkiana
Chissà Kafka, se fosse vivo, cosa penserebbe e scriverebbe della Basilicata. Di materiale ne avrebbe in gran quantità. Pensate alla politica
Un parlamentare del Pd si autosospende dal partito perché non condivide più tutto quanto ha condiviso fino all’ultimo giorno. Ragioni di opportunità o di opportunismo? Questo signore non lascia il partito, ma si mette tra parentesi “per vedere l’effetto che fa”. Qualcuno nei mesi scorsi ha sventolato la bandiera della rivoluzione. Sopra quello straccio in balia del vento avrebbe voluto scrivere “involuzione”. Opportunità? No opportunismo elettorale. Pensate alla Magistratura. C’è chi indossa la toga e magari ha il coniuge che fa l’avvocato penalista. C’è chi indossa la toga è magari ha il coniuge che lavora in posti delicatissimi, diciamo sedie che scottano. Ragioni di opportunità? Mah! Pensate alle guerre tra bande in Procura e in Questura. Certo sono umani anche loro e quando gli scappa vanno al cesso. Pensate ai tanti “strani legami”. La Regione che prende in affitto interi immobili da società che fanno affari con la Regione medesima. Società miste (pubblico-privato) a maggioranza pubblica che in una notte passano in mano privata. Opportunità? Per favore! Pensate alla Sanità pubblica. Una persona muore in sala operatoria e tutto il mondo si scaglia contro chi denuncia e scrive pubblicamente il fatto. Pensate all’ambiente. Il lago del Pertusillo è malandato e tutto il mondo si scaglia contro chi denuncia e diffonde i dati sull’inquinamento. Pensate ai “palazzinari potentini” e alle case vuote, ai prezzi stravaganti. Pensate ai discorsi moralisti di personaggi che sotto sotto sniffano cocaina. Pensate alla povertà di molti lucani e alle ricchezze di molti politici. Pensate alla morte del commissario di polizia Esposito. Si vocifera che ad indagare sul caso, ancora una volta, siano gli stessi che hanno indagato nel 2001. Pentiti o preoccupati? Pensate alla stampa locale, ai petrolieri, agli interessi privati di giullari senza cervello. Anzi, meglio non pensarci. Kafka pensaci tu che sei già morto.