Il silenzio dei colpevoli e la vittoria del coraggio

4 settembre 2014 | 11:48
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Il silenzio dei colpevoli e la vittoria del coraggio

La mediocrità avanza inesorabile in un territorio, la Basilicata, o meglio il suo capoluogo, già devastato da vecchi e nuovi malanni sociali

Tutti sanno e nessuno parla. E quando qualcuno parla c’è sempre il mediocre di turno pronto all’insulto, al pettegolezzo, alla diffamazione. Neanche la realtà ha più il diritto di esprimersi. L’evidenza viene sopraffatta dall’apparenza. La verità trasformata in chiacchiericcio. Le insinuazioni occupano il posto delle opinioni. La menzogna elevata a regina delle argomentazioni. Sulla vicenda dell’ospedale san Carlo di Potenza si è consumata in questi giorni una delle pagine più nere della storia sociale della Basilicata. La stampa locale si è svegliata, per modo di dire, dopo che l’opinione pubblica sapeva già tutto e aveva espresso indignazione per un fatto gravissimo. Grazie al rilancio della notizia sui media nazionali. Tre giorni di silenzio pesano. E adesso? Adesso la stampa silente urla. Cerca la talpa anziché stare sul fatto. Cerca il buco della serratura anziché raccontare la verità. Prova a denigrare la nostra testata giornalistica, a delegittimarla con ridicole illazioni. Bella figura. Chiunque abbia registrato quell’agghiacciante confessione è sicuramente persona per bene alla quale bisognerebbe fare un monumento. Noi abbiamo avuto il coraggio di pubblicare quello che altri hanno voluto nascondere. La verità è che esiste un pezzo di società lucana vincolata all’egoismo familistico, felice di appartenere al ceto dei mediocri. Un giorno qualcuno avrebbe detto ceto medio. Migliaia di persone che indossano felicemente i finimenti del mulo. E i dirigenti del Partito Democratico? In questi giorni sembrano muti e sordi. Questa vicenda dovrebbe convincere i cittadini che denunciare è utile. Parlare è un modo per combattere seriamente il malaffare. Il silenzio, al contrario, può uccidere. Il coraggio e la dignità vincono sempre.