La confessione pubblica dello schifo di certa politica
L’assemblea dei “Democratici” lucani, potrebbe finire con un ragionevole accordo tra le parti. “Il partito a noi e la regione a voi”
Noi sarebbero Folino e lo schieramento degli irriducibili ex Ds. Voi sarebbero Pittella e le consorterie che lo appoggiano. In questo modo a nessuno è consentito di fare pienamente ricorso al “titolo quinto” (chi tiene in mano ha vinto). Ciascuna delle parti può garantirsi una quota del malloppo politico. Una specie di guerra fredda. Se spari, ti sparo, per cui nessuno può azzardare mosse inconsulte. Sarà sempre necessario l’accordo tra le parti, il preventivo confronto sulle partite più importanti da giocare. Dal petrolio all’acqua, dalle nomine alle assunzioni, dall’utilizzo delle risorse europee alle strategie nazionali. E così via. Ecco fatto. Ma ciò che fa rabbrividire un qualunque cittadino onesto è lo scontro tra Pittella e Folino all’interno dell’assemblea del Pd del 28 luglio. Uno è deputato, l’altro è presidente della Regione. Il deputato spiega che lui vuole mediare mentre Marcello Pittella vuole l’articolo quinto (che in gergo vuol dire: “chi tiene in mano ha vinto”). Vale a dire che il lauriota vorrebbe comandare il Pd e la Regione, mentre Folino ritiene che a uno dei due comandi bisogna rinunciare. Il presidente della Regione non se la tiene e sbotta, rivolgendosi al deputato: “hai tenuto l’articolo quinto per venti anni!” Il deputato ribatte: “quando ho avuto l’articolo quinto, ci sono stati molti vantaggi per te e per la tua famiglia!” Questo è il punto vomitevole del “dialogo” tra due esponenti di rilievo del Partito Democratico. La confessione pubblica di quanto abbiamo denunciato in questi anni. Gestione personale delle istituzioni e dei partiti. Favoritismi reciproci. Vantaggi per le proprie famiglie attraverso “ricatti politici” e amicizie esclusive. Spartizione di prebende e distribuzione da manuale Cencelli delle quote territoriali dei clientes. Tutto questo per il bene del Pd. Tutto questo per garantire gli equilibri interni al Partito. E’ uno schifo. Vergognatevi.