Blitz della Polizia nella sede di Basilicata24

Non volevamo rendere pubblica l’azione “violenta” che uomini della Questura di Potenza hanno condotto a danno della nostra Redazione il 4 luglio
In questi giorni, però, abbiamo cercato di capire, abbiamo indagato, e finalmente abbiamo capito. Ce lo aspettavamo, siamo in Basilicata. Eccoci dunque a raccontarvi quanto è accaduto. Almeno dieci poliziotti, quella mattina, presidiano la Redazione e ci impediscono di lavorare. Montano apparecchi che sembrano essere rilevatori di intercettazioni ambientali. Non aspettano neanche l’avvocato. La stessa mattina altri poliziotti perquisiscono l’abitazione del collega Finizio (direttore editoriale di Basilicata24) e sequestrano carte e computer. Che cos’erano quegli apparecchi? Ebbene siamo curiosi di ascoltare quelle eventuali registrazioni. E se sono rilevatori di intercettazioni ambientali, chi e da quando ha intercettato giornalisti e confidenti nella nostra redazione? E perché? Perché sono stata allontanata dalla redazione e tenuta sotto stretta osservazione dai poliziotti? Se qualcuno ha indagato o sta indagando sulle minacce che abbiamo subito in questi mesi, ci faccia sapere come mai inseguirebbe noi e non i veri delinquenti. Michele Finizio è indagato per il reato di stalking nei miei confronti, e di simulazione di reato. Gli inquirenti hanno usato nei confronti del direttore editoriale metodi con i quali si perseguono i reati di criminalità organizzata. Ad ogni modo non ci preoccupa quella specie di “prova” che il pm Piccininni ci ha mostrato, e che probabilmente diffonderà sui media (e quindi diffonderemo anche noi) ma ci inquietano le possibili manipolazioni. Non sarebbe la prima volta. Ci faccia sapere il pm Piccininni perché è lei, proprio lei, ad occuparsi del nostro caso? Si, proprio lei che nel libro “Sia fatta ingiustizia”, scritto da me e dal collega Finizio, viene accusata di negligenze, superficialità e anomalie nella vicenda giudiziaria raccontata nel volume. E ci facciano sapere i poliziotti che sono piombati in redazione, come mai tanto interesse e ironia su quel libro di cui hanno chiesto anche copia? Qualcuno di loro è citato in quelle pagine, ma di certo non per essere encomiato! Probabilmente, e me lo auguro, per causa di quel libro è aperto un procedimento del Csm nei confronti della Piccininni. Ad ogni modo onestà intellettuale avrebbe imposto una astensione da parte del pm nell’assumere il fascicolo relativo alla nostra vicenda. Proprio lei. Si sappia che abbiamo fatto le nostre indagini, che abbiamo ipotizzato cose gravi, e gli ultimi accadimenti sembrano confermarlo. Racconteremo tutto al momento opportuno. E’ strano che l’avvocato di Finizio, pochi giorni dopo la nomina ha subito gravi intimidazioni. Nel pomeriggio del 4 luglio la sottoscritta è stata convocata dinanzi al pm Piccininni. Al mio avvocato non è stato consentito di assistere al colloquio con il magistrato che, prima di avviare la fonoregistrazione, mi ha rivolto un monito, a mio giudizio, psicologicamente intimidatorio. Che cosa mi ha detto il pm? “Lei non è indagata, ma se non dice la verità sarà indagata”. Quale verità, quella che avrebbe voluto sentire? Non mi intimoriscono certi metodi inquirenti. Gli ambienti nebulosi e ambigui di questa città e di questa regione, i protagonisti del malaffare, sia io che il mio giornale li abbiamo sempre denunciati e continueremo a farlo. Qualcuno dovrà rispondere ai cittadini e alla Giustizia. Prima o poi.