Pisticci città narrante

11 giugno 2014 | 12:07
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Pisticci città narrante
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Pisticci città narrante
Pisticci città narrante

Una città che si racconta attraverso le persone, i luoghi, gli oggetti, le sue specie floro – faunistiche, fino all’ultima e più anonima delle stradine, perché quell’anonimato quasi insignificante, per dirla con Pasolini, va difeso strenuamente come si fa con un’opera d’arte e di pregio. In quell’anonimato è racchiuso il valore più autentico della comunità. E’ questo il senso di P-Stories, progetto maturato nell’ambito di Visioni Urbane, rientrante peraltro fra le iniziative che supportano la candidatura di Matera a capitale europea della cultura 2019, ideato dal’associazione Allelammie assieme ai suoi partner (Urban Experience, DarteQ, Youth Europe Service, Namavista e I Kreatif). P-Stories è stato tenuto a battesimo martedì 10 giugno da Carlo Infante, intellettuale italiano e creatore di Urban Experience, attraverso una conferenza stampa – evento, un walk-show che ha coinvolto non solo i giornalisti, ma anche una prima carovana spontanea di curiosi, creativi e narratori (ignari e non), in grado di far parlare la città dal basso, di dar voce al suo mondo animato ed inanimato, educendone il senso più recondito. P-Stories è il territorio che si racconta da dentro attraverso testimonianze impresse su supporti audio, video e fotografici. “Basta insegnare, da ora si apprende, dalle persone e dalle cose”, Carlo Infante detta le regole del nuovo ed avvincente gioco che sconvolge la linearità dell’apprendimento e porterà all’interno di una mappa interattiva del territorio le storie di una città che da oggi ha iniziato a parlare con un linguaggio diverso. La visione di Infante è acuta, le sinapsi frenetiche: nel suo percorso magico riesce a scovare un senso recondito nel profumo del pane, un valore inestimabile in un peperone, mentre una foto di cent’anni fa, scattata da nonno Caruso, un pioniere della fotografia a Pisticci, diventa un selfie. E la bottega di un barbiere, un luogo di racconti. Parlano i muri, le case ristrutturate con gusto e quelle cadenti, che pure raccontano un’altra storia, parlano i falchi grillai che affollano generosi i cieli del centro storico, le rondini narrano di un altro paesaggio sonoro, diffuso in audio condivisione all’interno della conferenza stampa itinerante. Nelle radio cuffie la voce di Infante è quella di un maestro d’orchestra che gestisce con sapienza i suoi ospiti, ignari narratori di brandelli di storia irripetibile, contenuti nella pancia di una comunità che, da oggi, leva il cerume e rade via la ruggine, mettendo in condivisione le sue esperienze, le diverse culture, le differenti età e svariati livelli di formazione e di sapienza, dietro la prospettiva di costruire un futuro possibile. “Proviamo a riscoprire la meraviglia di certi luoghi un po’ dismessi dal punto di vista emotivo”, spiega Luigi Vitelli, direttore artistico del progetto, che così prosegue: “P-Stories è storytelling urbano, auto narrazione territoriale in cui vogliamo connettere i luoghi e le persone attraverso un processo di interazione con la comunità di riferimento. Le nostre esplorazioni diventano poi attività di animazione socio-culturale che si svilupperanno nella programmazione degli eventi in programma per i prossimi 22 mesi. E’ un processo di conoscenza di tutto l’ecosistema territoriale che potrà contribuire a migliorare la qualità della vita in questi luoghi”. “Vogliamo tirare fuori le storie nascoste della città a cavallo fra memoria storica e futuro possibile, fra sostenibilità e paesaggio. Ma non nasconderemo le storie oscure, le black stories, quelle ad esempio connesse all’impatto di questo territorio con la modernità e l’industria perché siamo nella carne viva di una comunità in cui vogliamo addentrarci maggiormente”, narra Massimiliano Selvaggi, presidente di Allelammie e coordinatore generale di P-Stories, che aggiunge: “Non sarà un progetto edulcorato, da P-Stories verranno fuori le cose più autentiche, perché solo in questo modo possiamo guadagnare maggiore consapevolezza”. La fase preliminare del progetto si chiuderà ad agosto, durante la quindicesima edizione del Lucania Film Festival, quando si terranno laboratori gratuiti sulle tecniche di narrazione e performance di storytelling realizzati dalla compagnia di cantastorie romana “Raccontami una storia”. Infine, a partire da settembre, il progetto entrerà nel vivo con la ricerca sul campo vera e propria attraverso la quale saranno individuate le storie più interessanti da raccontare e trasformare in prodotti digitali per la promozione turistica della comunità di Pisticci, ma prima ancora, per una maggiore consapevolezza di come migliorare la qualità dei luoghi e della vita.