La morte che avanza in agricoltura

22 giugno 2014 | 14:42
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La morte che avanza in agricoltura
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La morte che avanza in agricoltura
La morte che avanza in agricoltura

Nemmeno i mondiali di calcio hanno permesso ai Guaranì, antico popolo diffuso in tutto il Sud America, di avere le attenzioni della stampa internazionale sulla fine che stanno subendo tra Brasile e Argentina. Così i dottori Raul Carrillo, Ana Maria Seveso e Alejandra Gomez y Ana Lia Otaño, assieme all’indio Guaranì Atucà, firmano un report su quello che la multinazionale Monsanto sta facendo oggi al suo popolo. E non solo.

L’Agente Arancio si fa strada nell’industria alimentare

Nello studio Roundup and birth defects: is the pubblic being in the dark? del 2011, un gruppo di scienziati sottolineò che il glisofosfato (Glifosate, ndr) contenuto nel Roundup, il pesticida della Monsanto più venduto al mondo e utilizzato oggi specialmente come completamento agli Ogm, “causa malformazioni genetiche”. La cosa si sapeva almeno trent’anni. La Monsanto divenne famosa nella guerra del Vietnam per aver sviluppato per l’esercito Usa un prodotto chimico che veniva spruzzato ovunque si volesse bruciare la vegetazione per permettere l’individuazione del nemico. Ancora oggi le popolazioni vietnamite ne subiscono i danni. Di certo per il Roundup si sapevano gli effetti dal 2002, anno in cui la Monsanto chiese alla Commissione Europea l’approvazione alla commercializzazione (concessa e ancora in vigore). La Commissione però, ricordano tre medici e un indio Guaranì autori del report “Ogm, la morte che avanza in Sud America”, fuorviò deliberatamente la popolazione riguardo la sicurezza del glisofosfato contenuto nel Roundup. Anzi, dopo uno studio indipendente di scienziati argentini che mostrarono come fosse responsabile di malformazioni in rane e pollame a concentrazioni molto minori di quelle che si possono rivelare sui campi irrorati, l’ufficio federale tedesco per la tutela del consumatore ribadì che non c’erano “evidenze di teratogenesi” (sviluppo anormale di alcune parti del feto, ndr). Nel 2011 era stata invece l’organizzazione Slow Food a ribadirne la pericolosità per la sicurezza alimentare, e pubblica.

Con la Monsanto arrivano le deformazioni e un nuovo cancro

La ricerca – ricorda il report – era cominciata sulla base di studi sull’alto tasso di malformazioni genetiche e cancro nella popolazione del Sud America, area dove si fa esteso uso di “Soia Ogm Roundup”, creata per tollerare grandi quantità del pesticida. In Sud America oggi vi sono le popolazioni più colpite. Una certa resistenza fatta di denunce e mobilitazioni, anche quelle che si fanno strada in questi giorni al mondiale di calcio in Brasile tra tante altre vertenze sociali, cerca di bloccare la Monsanto e gli effetti diretti delle piantagioni transgeniche sui feti delle donne, sulle persone e gli animali, e quelli indiretti che arriveranno in futuro attraverso la commercializzazione di prodotti considerati distruttori endocrini. A portare avanti le lotte contro la multinazionale da 9miliardi di dollari l’anno sono soprattutto i Guaranì, che stanno subendo la colonizzazione delle multinazionali da tempo. Oggi è la Monsanto a espropriare le terre dove vivono per le piantagioni Ogm e il loro carico di morte. E se per il Sud America, come evidenziava Claire Robinson, coautore dello studio Roundup, sembra che ci sia stata una deliberata volontà di coprire la verità a danno della sicurezza pubblica da parte dell’industria chimica e di chi doveva controllare, in Europa non va certo meglio. Doveva essere rivista nel 2012 l’autorizzazione alla commercializzazione del Roundup, scrivono in Ogm, la morte che avanza in Sud America, ma la Ue sotto un relativo silenzio fece passare una direttiva che fissò la revisione di decine di pesticidi al 2015. Intanto, ricorda Robinson, “grazie alla falsa informazione che sia sicuro” il Roundup continua a essere abbondantemente commercializzato, e utilizzato oltre che in agricoltura anche nel giardinaggio (avete mai visto viaggiando quell’erba arancione sul ciglio della strada?), e persino nella cura di parchi e aree verdi delle scuole. Oggi sulla sua etichetta non si riporta più la falsa informazione che è biodegradabile (e per la quale Monsanto a già pagato multe salate, ndr), e una recente ricerca svedese lo ha associato al linfoma non-Hodgkin.

Quando i soldi pubblici favoriscono le Company

In Europa nel 2009 mentre una ricerca inglese diceva che il Roundup è altamente tossico per le cellule umane gli agricoltori percepivano Pagamenti agroambientali europei per il suo impiego prima della semina dei cereali, per disseccare le file delle coltivazioni arboree (viti, ulivi, frutteti, ecc.). Si denuncia da tempo che l’Italia da vent’anni percepisce Pagamenti agroambientali della Ue e al contrario di altri Paesi ha incrementato la vendita di pesticidi chimici di sintesi, una truffa più volte censurata dalla Corte dei conti Ue. Del resto ancora l’anno scorso mentre uno studio lo definiva “l’agente chimico biologicamente più distruttivo presente nell’ambiente”, l’Ispra nel rapporto su acqua e pesticidi aveva riscontrato il Glifosate e i suoi metaboliti come “prioritario inquinante in falda”. L’Italia coi suoi 25milardi di euro disponibili per il periodo 2007-2013 ha di fatto incentivato, attraverso i disciplinari della cosiddetta Produzione Integrata (che dovrebbe al contrario favorire la sostituzione dei prodotti chimici, ndr), l’uso di pesticidi. Con oltre il 35% dell’impiego totale in Europa, figura come primo Paese per consumo di pesticidi chimici.