Il cretinismo politico e il colpo di genio di Pittella

Il cretinismo politico è una malattia endemica, diffusa tra gli abitanti di molti Palazzi del potere, dai quali s’irradia talvolta nelle case di cittadini elettori

Moltissimi cretini appaiono intelligenti, o possiedono una innata furbizia. I loro idoli più comuni sono tipi come l’onorevole Antonio Razzi. Alcuni gruppi preferiscono identificarsi nella corrente del “cialtronismo”, più nota come “scilipotismo”. Il cretinismo politico ha origini nel pensiero fallico: “Penso ai cazzi miei”. Da qui il conflitto tra il ruolo pubblico, istituzionale, del cretino e i propri interessi privati. Nel tempo questo conflitto si è risolto con l’ignoranza, ossia ignorandone l’esistenza. Tanto per fare un esempio nel Consiglio regionale della Basilicata siede un signore del Pd, non eletto ma nominato nel listino, che ha le mani in pasta in diversi affari. Tutti ignorano. Ma torniamo all’argomento. Il cretino politico non sa leggere. Non sa scrivere. Non sa parlare, ma si lascia andare a lunghe orazioni prive di qualsiasi contenuto. L’abilità di parlare senza nulla dire è tipica dei politici colpiti da questa malattia. Il loro unico scopo, fondato sul pensiero fallico, è mantenere salda una poltrona qualunque in un Palazzo qualsiasi. Per sempre. Tutto il resto non conta, o conta se funzionale allo scopo. Il cretino politico fa le moine. Minaccia battaglie, ma non le fa. O meglio, sa di non poterle fare. Racconta stronzate per convincere se stesso che le favole sono vere. Come Marcello Pittella, il quale confessa che i soldi del petrolio sono indispensabili. Esempio di cretinismo puro. Per vivere bisogna morire. Se abbiamo bisogno delle royalties petrolifere per sopravvivere vuol dire che siamo col culo per terra. E se siamo col culo per terra di chi è la responsabilità? Or dunque la Basilicata è una Regione che campa grazie alla fossa che essa stessa si scava. E’ un vero colpo di genio, o no?