A quando una Commissione Industria del Senato sull’acqua lucana?

29 giugno 2014 | 10:17
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A quando una Commissione Industria del Senato sull’acqua lucana?

Siamo alquanto allibiti e restiamo senza parole nel vedere una commissione industria del senato che viene in Basilicata a guardare solo la minoranza produttiva in termini industriali, riferendoci alle attività petrolifere e a quelle collegate al trattamento dei rifiuti (che in realtà fanno parte dei servizi e non della produzione). La commissione ha completamente ignorato che in questa regione esiste il più grande giacimento di acqua del meridione di Italia che sostiene due regioni in termini di acqua potabile, agricoltura, allevamento e soprattutto prodotti industriali di qualsiasi tipo, dalla bibita all’acciaio. Quando daremo un valore economico all’acqua per garantire le produzioni industriali? Lo sanno i senatori che nessuna industria può esistere senz’acqua? Lo stesso petrolio non potrebbe essere estratto se non ci fosse abbastanza acqua (e di acqua i petrolieri ne consumano parecchia), sono circa otto barili d’acqua per un barile di petrolio. Quando considereremo l’acqua lucana, riserva strategica nazionale? Invece di considerare riserva strategica nazionale poco petrolio a termine che non risolverà in alcun modo la questione energetica nazionale? Lo sanno i senatori che le attività petrolifere sono quelle con i processi  industriali più impattanti a livello ambientale e producono rifiuti in maniera esponenziale ?Lo sanno i senatori che generare rifiuti comporta creare discariche , che alla fine del ciclo costituiscono  un costo sociale pe r la collettività? Quando inizieremo a tutelare i bacini idrici e i corsi dei fiumi  lucani visto che nel Pertusillo e nel Basento sono presenti idrocarburi e metalli pesanti?

Quando avremo un piano regionale di tutela delle falde sotterranee?  Raddoppiando i barili in Basilicata ci sarebbe bisogno di circa 84 milioni mc (oltre metà della diga del Pertusillo), cosa daremo da bere quindi ai pugliesi ?Il senato inoltre è eletto da tutti i cittadini che hanno attività economiche industriali, perché la commissione ha dimenticato in questa terra che il pil lucano, che porta lavoro e reddito a migliaia e migliaia di cittadini è legato al turismo,  all’agricoltura e all’agroalimentare? Di parlamentari  e politici che parlano di petrolio come opportunità in Basilicata ne abbiamo già tanti, con il risultato che se non ci fossero ancora le attività legate alle economie locali, la Basilicata sarebbe ulteriormente sotto la soglia di regione più povera d’Italia (Istat 2011). Conti fatti alla mano lo sanno i senatori che se non ci fossero condizioni ambientali e soprattutto economiche (royalties e franchigie) i petrolieri cercherebbero il petrolio da altre parti ,visto che  le quantità sono comunque a termine ? Quindi di quale industria stiamo parlando se è qualcosa che terminerà nel breve periodo? Lo stato guadagnerà in tasse più dalle economie locali che dal petrolio che finirà nel breve termine. Cosa conviene raddoppiare quindi a livello industriale , il petrolio o le economie locali sostenibili ? Le economie locali vanno invece salvaguardate e tutelate in quanto non esiste il petrolio sostenibile che convive con il mare, i pesci, il formaggio o le fragole. Solo nelle news degli studi dei petrolieri fatti dai  professori cattedratici-pubblicisti  esiste il petrolio sostenibile. Non si può trasformare la puzza dell’H2S (Idrogeno Solforato) nel profumo francese o negli aromi  da cucina, la scienza e la conoscenza non possono mistificarsi per fortuna con la comunicazione pubblicitaria .

Per chi ne vuole sapere di più vi aspettiamo a Sasso di Castalda (Pz)  giorno 1 luglio 2014  alle ore 18,30  presso il teatro Mariele Ventre  per un seminario informativo. Comitato Noscorie