“Spezziamo le catene del Pd”

14 maggio 2014 | 10:11
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“Spezziamo le catene del Pd”

“Nel gioco al massacro del Pd che non è un’entità unitaria e compatta ma ha diverse anime, noi vogliamo spezzare queste catene.” “Se vuole ripianare i suoi debiti il Comune di Potenza deve individuare prima di tutto le responsabilità politico-amministrative che stanno portando questa città verso un dissesto finanziario. Su ogni potentino grava un debito di oltre 3mila euro cagionato dai vari Santarsiero, Fierro e gestioni pregresse. Tocca all’amministrazione pagare i debiti ai cittadini.” Lo ha affermato l’avv. Leonardo Pinto del foro di Matera nel corso dell’incontro: “Bilancio del Comune di Potenza: tra attualità e prospettive”, tenutosi presso il Comitato elettorale del candidato a Sindaco della Città di Potenza, l’ing. Dario De Luca. Nella questione ovviamente ha trovato spazio la querelle sul Tribunale di Potenza, per il quale lo stesso Pinto ha sostenuto dinanzi al Tar e al Consiglio di Stato, l’illegittimità delle vendita del Palazzo di Giustizia da parte del Comune di Potenza per ripianare la situazione debitoria. Una storia snocciolata con dovizia di particolari. “Il Comune di Potenza all’unanimità – ha spiegato l’avvocato – decide di alienare il tribunale vendendolo ad una società. Come Autonomia Forense abbiamo impugnato gli atti delle vendita (contro l’amministrazione) al Ministero che è intervenuto in quanto, per la costruzione del Palazzo di Giustizia, ha sostenuto un finanziamento pari al 70%, mentre per il restante 30% tale finanziamento è stato comunale. Proprio in virtù di questo il tribunale è inalienabile. L’amministrazione Santarsiero invece – ha continuato – ha deciso di vendere, pensando di pagare le rate dei mutui e i 3600euro del canone di locazione con i soldi del Ministero, senza curarsi se quest’ultimo volesse dare la disponibilità (previa istruttoria) di accollarsi il pagamento. Se non c’è questa certezza – ha evidenziato Pinto lanciando una provocazione – come fa l’amministrazione a garantire i servizi ai locali, gli strumenti idonei al normale funzionamento della giustizia, ma, soprattutto, chi paga i canoni? I cittadini?.” Il valore del Tribunale, com’è stato evidenziato, è di 36 milioni di euro che “inspiegabilmente – ha affermato Pinto – sono scesi a 32 in base al contratto che il Comune ha stipulato con la società.” Ma c’è una discrepanza, come ha fatto rilevare l’avvocato, con il valore di mercato del canone di locazione, pari a 3milioni e 200 mila euro e quello contrattuale stipulato sui 3milioni e 600mila euro. “Il Tribunale – ha continuato Pinto – non si può vendere, ma la questione è ben altra. Quando abbiamo impugnato al Tar l’illegittimità dell’operazione ci siamo accorti che in Basilicata esiste un potere costituito che può fare tutto, dove tutto è possibile acciocché non accada nulla. Ci troviamo di fronte ad un’amministrazione disinvolta che perpetua comportamenti che superano il limite. La situazione debitoria del comune – ha concluso Pinto – non riguarda solo Potenza. Se il capoluogo di regione soccombe a livello politico, soccomberemo tutti.” Il candidato a sindaco Dario De Luca ha invece affermato come il debito di oltre 200mila euro delle casse comunali vedrà costretti i cittadini a rimborsare le rate rilevanti sulle imposte di bilancio. Occorrerà per questo risparmiare sul piano energetico e gestire in maniera virtuosa i fondi strutturali europei. “Nel gioco al massacro del Pd – ha dichiarato De Luca – che non è un’entità unitaria e compatta ma ha anime diverse che si fanno battaglia all’arma bianca per la città sull’asse Santarsiero-Folino contro Falotico-Pittella, noi vogliamo spezzare queste catene. La Regione ha erogato per Potenza – ha spiegato – fondi con il contagocce, quasi come fosse un favore. L’ultimo contentino è di 9 milioni di euro. Potenza sta morendo e la Regione deve intervenire perché il Comune è fatto da normali cittadini, non dagli amministratori. Chi amministra e governa l’istituzione Regione – ha evidenziato ancora De Luca – deve perdere il colore politico.” Sulla questione relativa alla vendita del tribunale ha ricordato che “l’avvocato Pinto ha sventato un vero e proprio colpo di mano, evitando che venisse alienato il tribunale. E’ inammissibile – ha concluso De Luca – pensare di introitare 32 milioni di euro per poi caricarsi per sempre di un canone di locazione di oltre 3milioni di euro. Questo è letteralmente un furto.”